Pubblicato il 9 Settembre 2020
Vengono espresse le proposte dei sindaci di Riesi e Niscemi per la nomina del commissario liquidatore e si accende uno scontro con il Sindaco di Gela, città capofila
Il nome del Comm. Salvatore Sauna, professionista gelese, crea scompiglio tra le parti interessate
Dopo la la gestione del manager Panebianco, anche lui gelese, l’ATO CL2 Rifiuti del comprensorio deve essere messa in liquidazione. Ma il commissario liquidatore ancora non è stato scelto e l’assemblea Ato si riunirà la prossima settimana per prendere una decisione in merito, o sarebbe meglio dire per tentare di trovare una soluzione.
Infatti i due sindaci delle realtà più grandi dopo Gela ( Riesi e Niscemi) nel comprensorio dell’ ATO CL2, hanno espresso anticipatamente la loro preferenza, scatenando l’ira del sindaco della città capofila: per Salvatore Chiantia (Riesi) e Massimiliano Conti (Niscemi) il nome giusto sarebbe quello del professionista gelese il comm. Salvatore Sauna.
Ma a quanto sembra ciò non è stato assolutamente gradito da Lucio Greco che certamente non le ha mandate a dire e non ha utilizzato molti giri di parole. Ecco le sue precise parole, espresse mediante comunicato stampa, questa mattina:
“La scelta da parte del sindaco di Riesi di proporre come commissario liquidatore dell’ATO Rifiuti il gelese dr. Sauna mi meraviglia non poco. Da un Sindaco di Riesi, che avrà messo piede a Gela si e no due o tre volte, mi sarei aspettato, per una carica così importante e delicata, quantomeno di essere preventivamente consultato.
Aver preferito, invece, annunciare, a sorpresa e inaspettatamente, il nome del professionista gelese mi fa pensare ad un piano ben studiato e minuziosamente orchestrato, al fine di garantire un certo potere e dei vantaggi a favore di qualche gruppo o area politica”.
La primo cittadino non va giù non essere stato interpellato dal suo collega riesino, ma allo stesso modo non riesce a digerire la condivisione delle posizioni di Chiantia da parte del suo omologo del comune di Niscemi.
“Trovo anche strano che il Sindaco di Niscemi abbia condiviso le posizioni del suo collega di Riesi. Lo trovo strano e paradossale, e sotto certi aspetti persino inquietante, perché cercare di impedire al comune capofila di indicare, dopo la disastrosa esperienza di Panebianco, un professionista del calibro di Lucisano appare come un tentativo di delegittimare il ruolo centrale e ineludibile del Sindaco della città più grossa della provincia.
Dopo aver definito disastrosa l’esperienza Panebianco, aggiunge:
Inoltre, con la scelta del professionista gelese si entra in dinamiche tese ad intorbidire ed inquinare rapporti civici ed istituzionali di cui la mia città sente, invece, un gran bisogno.
Voglio ricordare poi ai miei due interlocutori che tocca al Sindaco di Gela assumersi la responsabilità della gestione in un ambito che, negli anni, è stato al centro di vicende discutibili sotto molti punti di vista. Tocca al Sindaco di Gela, il solo a conoscere le dinamiche della propria città, avanzare delle proposte e dare delle direttive che tengano conto di tutti gli aspetti legali in grado di superare vecchi schemi e sorpassate logiche politiche.
Faccio fatica a comprendere le ragioni che hanno spinto il Sindaco di Riesi, con la condivisione del Sindaco di Niscemi, a proporre un professionista gelese. Non vorrei che dietro tale scelta ci fossero dei politici di Gela che hanno a cuore i propri interessi e non quelli della città.
Per poi concludere amareggiato del silenzio del dr.Sauna, professionista a lui vicino durante la campagna elettorale ma che oggi è pomo della discordia tra i sindaci più rappresentativi dell’ ATO Rifiuti.
“Sinceramente, quella del Sindaco di Riesi è una mossa che non mi aspettavo e che molto mi amareggia, così come mi amareggia il silenzio del dr. Sauna che non può prestare il fianco al tentativo di mettere in difficoltà il Sindaco della sua città, impedendogli, di fatto, di agire per il bene della comunità che rappresenta”.
Nessuno deve, infatti, dimenticare che quello dei rifiuti è un tema molto, troppo delicato per essere affrontato e gestito con espedienti, furberie e finalità non sempre molto chiare e ben definite. Le lezioni del passato, in fondo, a qualcosa dovrebbero servire.