Pubblicato il 17 Maggio 2021
Vaccinati sul lavoro. Con la somministrazione di mille dosi a dipendenti e agricoltori sono iniziate in due cantine del sud Italia le prime vaccinazioni nei luoghi di lavoro, grazie ai punti attrezzati idonei alla vaccinazione disponibili, indicati dalla Coldiretti alla struttura di supporto al commissario straordinario all’Emergenza generale Francesco Paolo Figliuolo. Lo ha annunciato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, nel sottolineare che si tratta di una ripartenza dall’alto valore simbolico, con il vino che rappresenta la principale voce dell’export agroalimentare Made in Italy, ma anche il settore più duramente colpito dalla pandemia Covid per la chiusura della ristorazione in Italia e all’estero. Un segnale importante per il lavoro e l’economia, che è partito dalla cooperativa Cantina di Solopaca e dalla cooperativa La Guardiense di Guardia Sanframondi in provincia di Benevento, la principale realtà del settore dell’intero mezzogiorno. Una opportunità resa possibile dalla estensione del piano vaccinale alle categorie produttive, che ha visto la Coldiretti protagonista a tutela della salute dei dipendenti, degli agricoltori e loro familiari su tutto il territorio nazionale. La procedura di prenotazione ha previsto l’individuazione degli elenchi su liste raccolte dalle cooperative vitivinicole e dagli uffici territoriali di Coldiretti Benevento, a partire dagli over 50, in attuazione alle linee guida del Governo, della Regione Campania e dell’Asl Benevento. Ad oggi sono stati “approvati” come punti vaccinali già in possesso di tutti i requisiti richiesti ben 141 sedi Coldiretti e 27 sedi aziendali con molte Regioni, che hanno già avviato incontri operativi con le strutture territoriali della Coldiretti per l’attività di vaccinazione, con l’obiettivo di coinvolgere 1,5 milioni di dipendenti, agricoltori e addetti alla filiera agroalimentare Made in Italy. La Coldiretti è la più grande organizzazione agricola nazionale ed europea, con una diffusione capillare su tutto il territorio nazionale, con una presenza in quasi ogni comune del Paese. L’obiettivo del piano di vaccinazioni della Coldiretti è quello di garantire la sicurezza delle forniture alimentari alla popolazione sull’intera rete di oltre un milione di realtà, divise tra 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari e 230mila punti vendita e 360mila bar, ristoranti e agriturismi per un totale di 3,6 milioni di posti di lavoro. Si tratta di difendere la prima ricchezza del Paese con la filiera agroalimentare nazionale che – continua Coldiretti – vale 538 miliardi pari al 25% del Pil nazionale, ma è anche una realtà da primato per qualità, sicurezza e varietà a livello internazionale. “Un popolo di eroi del cibo, che non ha mai smesso di lavorare nonostante i rischi del contagio, per non far mai mancare i prodotti alimentari sugli scaffali dei negozi e nelle dispense degli italiani, anche attraverso servizi innovativi come la vendita on line e la consegna a domicilio”, ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini. L’accelerazione sulle vaccinazioni vale 350 milioni al giorno per la ripresa anticipata nei consumi, con un effetto positivo a valanga sull’economia e sull’occupazione, secondo l’analisi della Coldiretti. Un cambio di passo sulle vaccinazioni è strategico per salvare l’economia e le attività collegate a partire dai alberghi ed i ristoranti, che sono i più colpiti, con un calo dei fatturati del 40,2% nel 2020, seguiti dai trasporti che si riducono del 26,5% e dalle spese per ricreazione e cultura, che scendono del 22,8%, ma in media i consumi diminuiscono dell’11,8%, sulla base dell’analisi Coldiretti su dati Istat relativi al 2020.