Per la lotta al Covid-19, dovremmo guardare al Portogallo. E’ il Paese che fa registrare un record di vaccini: almeno l’84% dell’intera popolazione ha ricevuto due dosi e l’86% almeno una. Là si aspetta la scadenza del primo ottobre: il governo revocherà tutte le restrizioni che riguardano i ristoranti. E’ prevista anche la riapertura dei locali notturni.
E ancora: per i clienti di alberghi e ristoranti non sarà più necessario dotarsi di certificato di vaccinazione o risultato negativo di un tampone. Diverso il discorso per bar e discoteche. Visto dalla prospettiva italiana, questo contesto sembra un sogno. La popolazione portoghese ha risposto bene alla campagna vaccinale, come appare chiaro: ciò forse dipende al ricordo di malattie come la polio e il vaiolo, sconfitte vaccinandosi. Le proteste sono state quasi inesistenti.
Il capo della task force per la vaccinazione là è il vice ammiraglio Henrique Gouveia e Melo: porta l’uniforme, come il generale Figliuolo. Qualche settimana fa il fiore all’occhiello del Portogallo ha dichiarato: “Non importa se siamo primi, secondi o terzi, l’obiettivo è raggiungere la quota che ci permette di essere al sicuro“. Con calma, ha spiegato ai no vax che “il vero killer è il virus”, mentre lo definivano “assassino”.
Il Portogallo, in sintesi, ha avuto un picco di casi tra giugno e luglio: è stato allora che la variante Delta si è diffusa, prima che in altri Paesi. Il vaccino ha costituito la risorsa, per scacciare dalla mente le immagini delle ambulanze in fila davanti agli ospedali. La soglia di vaccinati dell’86% è questione di giorni: si raggiungerà un totale di 10,3 milioni di persone.
Bisogna considerare che circa tre milioni di cittadini, bambini al di sotto dei 12 anni e persone fragili, non potranno essere immunizzati: ciò dimostra che si è toccato il traguardo. E nell’Unione europea? La soglia dei due terzi di vaccinati è stata già superata da Italia (67%), Belgio (71%), Irlanda (73%) e Spagna (77%). Nel resto del mondo vi sono anche Emirati Arabi Uniti (83,8%), Malta (83,6%), Canada (70%), Cile (73%) e Singapore (76%).
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