In Bulgaria per il Coronavirus si muore, più che nel resto d’Europa. Si è vaccinato soltanto il 20% della popolazione.
Il Paese, situato situato nella metà orientale della penisola balcanica, ha annunciato la sospensione di tutte le operazioni chirurgiche e dei ricoveri ospedalieri non urgenti, perché aumentano coloro che hanno contratto il Covid-19: in particolare, sono occupati il 90% dei posti letto di terapia intensiva. La restrizione, negli ospedali sarà tradotta in pratica da domani, venerdì 5 novembre. E’ previsto che si protragga fino alla fine del mese, secondo le parole del ministro della Salute, Stoycho Katsarov.
Sono esclusi dal blocco i trapianti, le cure oncologiche e psichiatriche, i parti e le fecondazioni. Una settimana fa, Katsarov aveva reso noto un suo proposito: inviare all’estero i pazienti Covid. In Bulgaria, aveva dichiarato, “il sistema ospedaliero è ormai al collasso dopo una quarta ondata. La nostra capacità in termini di personale sanitario e ventilatori è quasi esaurita, dovremo cercare aiuto all’estero”. Lo afferma l’Ap, che menziona l’obbligo di mostrare il green pass per accedere a tutti i locali al chiuso, a eccezione di farmacie, banche e alimentari: è in vigore dal 21 ottobre. Se tutto ciò non funzionerà, si passerà al lockdown.
C’è un nuovo record di morti (il due novembre sono stati registrati 310 decessi) e contagi registrati nel Paese. Si tratta del più alto numero di decessi pro capite correlati al Covid nel mondo. I dati riguardano 338,83 morti ogni 100mila abitanti (al 30 ottobre 2021). I vaccinati sono il 26,2%, la percentuale più bassa d’Europa. Soltanto un quinto dei quasi 7 milioni di cittadini ha ricevuto le due dosi di vaccino.
Il Brasile, invece, secondo il report della Johns Hopkins University è al secondo posto per numero di morti (287,46 ogni 100mila). La Romania, che in Europa confina con la Bulgaria, è al terzo posto, con un tasso di 237,73 morti. Nelle ultime 24 ore a Sofia sono stati registrati 135 decessi.
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