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Covid-19, salvare i raccolti: al via i vaccini ai braccianti stranieri

Pubblicato il 13 Giugno 2021

Con la vaccinazione dei braccianti extracomunitari accelera il piano del commissario Figliuolo con il recupero di una fetta importante della popolazione che vive lontano dai centri urbani ed è più difficilmente raggiungibile. L’iniziativa della Coldiretti parte dall’hub vaccinale di Foggia in Viale Sant’Alfonso Maria dè Liguori, 1 con i lavoratori di Ghetto Out – Casa Sankara e di coloro che vivono e lavorano nelle campagne.  E’ stato creato un percorso dedicato ad accoglienza, triage, 2 postazioni vaccinali e area osservazione, con la procedura di prenotazione che – precisa la Coldiretti – ha previsto l’individuazione degli elenchi su liste raccolte dalla dalle aziende agricole della provincia di Foggia, che hanno presentato la richiesta di somministrazione con il vaccino Pfizer. La somministrazione delle dosi ai lavoratori del settore agricolo è una opportunità resa possibile dalla estensione del piano vaccinale alle categorie produttive, che ha visto la Coldiretti protagonista a tutela della salute dei dipendenti e associati su tutto il territorio. A livello nazionale – sottolinea la Coldiretti – viene ottenuto da mani straniere più di ¼ del Made in Italy a tavola, con 368mila lavoratori provenienti da ben 155 Paesi diversi che hanno trovato regolarmente occupazione in agricoltura, fornendo il 29% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore. Per la grande maggioranza si tratta di lavoratori che – spiega la Coldiretti – spesso da anni collaborano per garantire professionalità ed esperienza alle imprese agricole italiane e che ogni anno attraversano il confine per poi tornare nel proprio Paese.

Oltre il 40% del totale sono lavoratori stagionali comunitari provenienti da Romania, Polonia e Bulgaria e altri Paesi europei, che possono beneficiare del green pass europeo per favorire la libera circolazione di turisti e lavoratori, ma rilevante è la presenza di extracomunitari, che va tutelata in un momento importante – continua la Coldiretti – per la salute dei 10 milioni di cittadini che vivono nelle aree rurali e garantire la sicurezza degli approvvigionamenti alimentari.

In questo contesto – sostiene la Coldiretti – è necessario superare il ritardo accumulato per l’emanazione del decreto flussi 2021. Dovrebbero giungere nelle campagne dello Stivale altri 18mila lavoratori extracomunitari, ma anche le difficoltà burocratiche che ostacolano l’impiego dei lavoratori italiani, in una situazione di difficoltà in cui si trovano altri settori economici.

Ad oggi sono stati “approvati” come punti vaccinali già in possesso di tutti i requisiti richiesti ben 141 sedi Coldiretti e 27 sedi aziendali con molte Regioni, che hanno già avviato incontri operativi con le strutture territoriali della Coldiretti per l’attività di vaccinazione, con l’obiettivo di coinvolgere 1,5 milioni di dipendenti, agricoltori e addetti alla filiera agroalimentare Made in Italy. L’obiettivo del piano di vaccinazioni della Coldiretti è quello di garantire la sicurezza delle forniture alimentari alla popolazione sull’intera rete di oltre un milione di realtà, divise tra 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari e 230mila punti vendita e 360mila bar, ristoranti e agriturismi, per un totale di 3,6 milioni di posti di lavoro.