Pubblicato il 7 Giugno 2022
Che Covid “fa”? E soprattutto che Covid “farà”? Una domanda alla quale ha provato a rispondere il professor Crisanti durante un’intervista a “Il Fatto quotidiano”, durante la quale ha dichiarato: “Rivaccinare tutti è l’unica strada, anche con i vaccini attualmente disponibili”.
Secondo il virologo, quindi, rivaccinare tutti è necessario, soprattutto se si dovesse verificare una nuova recrudescenza del virus nel prossimo autunno. Crisanti spiega che ci sono decine di vaccini in corso di sviluppo, ma per uscire da questa situazione è necessario un vaccino che assicuri una maggiore durata rispetto a quelli in corso.
“Il vero problema– commenta Crisanti- è proprio la scarsa durata del vaccino nel tempo, non tanto gli effetti collaterali, che però possono moltiplicarsi se un vaccino viene dato 3, 4 o 5 volte”. Il direttore del dipartimento di medicina molecolare dell’università di Padova ritiene comunque che, se una nuova vaccinazione dovesse rivelarsi necessaria, sarebbe opportuno farla per le persone dai 18 anni in su, con l’obiettivo di limitare la trasmissione.
Il piano di Crisanti: “Dobbiamo guardare anche a cosa succede negli altri paesi”
Una nuova vaccinazione è necessaria per l’autunno? Come suggerisce Crisanti, molto dipenderà da quello che succederà negli altri paesi, a partire dal Portogallo, alle prese con una nuova variante: Omicron Ba.5.
La situazione è attentamente monitorata nel paese lusitano ma, come spiega Crisanti: “Per ora è ancora presto per dire se il problema è reale, dal momento che si tratta di piccole oscillazioni; sicuramente c’è un’ondata che però potrebbe esaurirsi nel giro di poche settimane.
Abbiamo sempre detto che il rischio maggiore è lo sviluppo di una nuova variante più pericolosa, selezionata sotto la pressione dei vaccini e non possiamo dire se questo è il caso di Omicron Ba.5″. Il virologo evidenzia comunque che le persone maggiormente a rischio restano gli anziani o in generale quelle più fragili. “Ba.5– osserva Crisanti- proprio come le altre varianti Omicron può infettare anche i vaccinati e quindi, se infetta una persona anziana o affetta da patologie, benché vaccinata, può determinare conseguenze gravi”. LEGGI ANCHE: OSTEOPOROSI E COVID-19: SOTTOSTIMA DELLA MALATTIA E FRATTURE AUMENTATE DEL 30%
Occhi rivolti all’Irlanda e ad Israele
Un altro problema, secondo il virologo, è rappresentato dalla tipologia di vaccini, che non assicurano una protezione completa contro l’infezione e che durano troppo poco.
Il Portogallo è stato tra i primi paesi ad aver adottato la vaccinazione di massa, quindi la protezione si è ridotta prima degli altri. L’attenzione ben presto si sposterà verso l’Irlanda che, come il Portogallo, ha avviato con largo anticipo la vaccinazione di massa.
Il virologo infine sostiene che, per adottare le mosse future, sarà importante prendere anche Israele come punto di riferimento: “Se la protezione dura quattro mesi, non saremo coperti in vista dell’inverno. Il nostro punto di osservazione, come accaduto in passato, resterà Israele, dovremo capire cosa succede lì.
Il virus oggi sta circolando molto– conclude Crisanti- e secondo me in Italia siamo sulle 200.000 infezioni quotidiane e questo aumenta il numero delle persone protette in vista del prossimo autunno”.