Pubblicato il 21 Ottobre 2023
L’incidenza dei contagi di Covid appare in calo, però, le vittime sono in crescita e vicini a quota 200 negli ultimi 7 giorni “Il dato che fotografa il numero di casi, lo sappiamo, è volatile e sicuramente sottostimato rispetto al dato reale. Il dato duro è quello dell’incremento dei decessi”, come spiega il virologo Fabrizio Pregliasco, commentando i dati sull’andamento di Covid-19 in Italia.
L’incremento dei decessi “è collegato a quello che si è verificato 15 giorni fa circa”, è la curva della situazione di crescita osservata più o meno 2 settimane fa, spiega Pregliasco all’Adnkronos Salute.
Casi e decessi, qual è la situazione
“Questo perché le complicanze e i decessi dei casi complicati non arrivano istantaneamente – ricorda il virologo – ma dopo la famosa tempesta citochinica”, infiammatoria, “dei 5-6 giorni di infezione, e con le eventuali comorbilità”.
Quanto all’andamento dei casi, dice ancora l’esperto dell’università degli Studi di Milano, “presumibilmente siamo in una fase di crescita, non dico di plateau, ma su una curva parabolica non in salita in termini assoluti, però ancora nella sua parte alta”.
Cosa aveva detto Pregliasco circa due settimane fa: “I casi gravi aumenteranno”
Il prof. Pregliasco all’Adnkronos aveva detto – lo scorso 15 settembre – che quella di Covid-19 in Italia “è una curva in salita, per la quale vedremo ancora delle elevazioni. Quindi sicuramente nel prossimo futuro ci sarà un incremento di casi gravi. Ma credo che non ci sarà un impatto elevato sul Servizio sanitario nazionale, situazioni di crisi”. E’ stata questa la visione del virologo Fabrizio Pregliasco, che lo scorso 15 settembre commentava all’Adnkronos Salute l’andamento di Sars-CoV-2, i dati dell’ultimo monitoraggio di Istituto superiore di Sanità e Ministero della Salute.
Gli indicatori sono tutti in salita, secondo il report. E, analizza il docente di Igiene dell’università Statale di Milano, “ormai lo sappiamo” che i casi gravi “dipendono da quanti contagi ci sono, ma da un po’ di tempo sono distanziati. Le complicanze arrivano dopo una settimana, 10 giorni dall’insorgenza della malattia“. Da qui la previsione di un’ulteriore crescita nel dato.
Il Covid e i pazienti ‘fragili’. “Ormai sul Covid c’è una certa narrazione e una presa d’atto da parte di tantissimi, anche fragili, dell’idea che in fondo la malattia è banale” aveva detto sempre lo scorso 15 settembre all’Adnkronos Salute il virologo Fabrizio Pregliasco, commentando una delle indicazioni condivise da Istituto superiore di Sanità e Ministero della Salute nell’ultimo report sul monitoraggio Covid, cioè l’invito a rafforzare le misure di protezione e prevenzione, con particolare riguardo alla campagna vaccinale, nelle popolazioni più fragili. “C’è anche una speranza che sia così. Ma questo è un messaggio forviante. E’ chiaro che è difficile comunicare” i rischi e come prevenirli, “in una situazione in cui si rischia di debordare nell’allarmismo e di essere tacciati di ciò se in modo pragmatico si evidenzia questo aspetto. Ma il messaggio fortissimo che va dato è proprio quello di proteggere i fragili, perché sono ancora a rischio”.
Per Pregliasco uno scudo adeguato per proteggere i soggetti ‘fragili’ “arriva ovviamente attraverso la vaccinazione Covid e il richiamo vaccinale anche per l’influenza”. Ma non solo, spiega il docente di Igiene dell’università Statale di Milano: “Va tenuta presente per i fragili l’esecuzione del tampone nell’immediatezza di una sintomatologia clinica sospetta per un accesso rapido e il più veloce possibile alle terapie antivirali specifiche”, proprio per “proteggerli” da eventuali forme gravi. E poi occorre “rilanciare con convinzione il messaggio che questa malattia è ancora un rischio per una persona fragile o un anziano, e non è banale, così come non lo è neanche l’influenza”.
Pregliasco sui vaccini. “Io ritengo che il vaccino anti-Covid aggiornato debba essere ancora gratuito per tutti. E sembra che sarà così. Sulla base operativa serve ovviamente una programmazione che veda prima i più anziani, gli ultraottantenni, i fragili, gli operatori sanitari e poi via via tutti coloro che lo desiderano. La scelta ovviamente ad oggi è quella di non prescrivere obbligatorietà, però io credo che ci voglia anche da parte del Governo una convinta campagna vaccinale. In termini anche di validazione e riconoscimento dell’opportunità e della necessità di vaccinarsi”.
“E’ giusto che il vaccino sia gratuito per tutti – aggiunge il docente di Igiene all’università Statale di Milano – perché non ci sono controindicazioni all’esecuzione, ma ovviamente la stringenza della vaccinazione e l’importanza di sanità pubblica sono diverse in relazione alla fragilità della persona”.
Sull’uso delle mascherine. “In questa fase”, spiegava ancora Pregliasco all’Adnkronos, di Covid “misure più stringenti non possono essere assunte, ma indossare la mascherina se si è sintomatici, come fanno gli orientali, per difendere gli altri, perché no? Soprattutto nel momento in cui si è vicini a una persona che è fragile, questi sono elementi fondamentali”. Al di là dell’opportunità di adottare queste buone pratiche anti-contagio, aggiunge il docente dell’università Statale di Milano, “io credo che, seppur in una situazione post pandemia, strategicamente possano essere previsti” sulla carta, “in un’ottica sempre di piano pandemico, degli interventi restrittivi, che spero poi non serviranno”. Fonte Adnkronos Salute