« Torna indietro

Covid

Lavora troppo al Pronto Soccorso durante il Covid e viene multato: scrive a Mattarella

Pubblicato il 21 Ottobre 2023

Una multa da 27.100 euro ricevuta dall’Ispettorato del lavoro per aver “durante il drammatico periodo Covid” svolto, lui e il resto del personale, straordinari nel pronto soccorso del Policlinico di Bari, andando oltre le ore di lavoro previste dalla legge.

A ricevere la sanzione amministrativa l’ex direttore del pronto soccorso, Vito Procacci, che ha preso carta e penna e ha scritto “amareggiato” al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Covid

Nella lettera Procacci evidenzia che la sua struttura durante il periodo Covid ha salvato “la vita a circa 8600 pazienti, di cui 1600 ventilati meccanicamente”, riferisce il Corriere.

“Le scrivo – dice – perché oggi, dopo tutto l’impegno profuso da me e dalla mia meravigliosa équipe nel contribuire orgogliosamente a rendere un essenziale servizio ai cittadini, in nome del giuramento di Ippocrate e dell’articolo 32 della Costituzione, le affido tutta l’amarezza, la delusione e lo sgomento per il trattamento ricevuto da uno Stato che amo ma nel quale ad oggi faccio fatica a riconoscermi”.

“Nei giorni scorsi io e i miei colleghi, direttori di reparti intensivistici, impegnati nel periodo Covid, siamo rimasti allibiti – spiega – nell’aver ricevuto dal locale ispettorato del lavoro una pesante e paradossale sanzione amministrativa, che nel mio caso è pari a 27.100 euro. Tutto ciò, per aver adempiuto al nostro dovere ineluttabile di operatori sanitari durante il periodo tragico dell’emergenza Covid”. 

Il verbale imputa ai sanitari “di non aver rispettato all’epoca i riposi prescritti e aver lavorato più delle ore previste (tra l’altro calcolo tecnicamente infondato)”.

Procacci annuncia di aver fatto “opposizione, ma non posso negarle che – scrive rivolgendosi a Mattarella – mi sento profondamente ferito da un Paese che fino a poco tempo fa ci definiva eroi, insignendoci, tra l’altro, di un premio per aver fatto respirare la gente di Puglia e oggi ci chiama trasgressori in un burocratico quanto asettico verbale di sanzione amministrativa”.