“La Russia – spiega Peskov – chiede all’Ucraina di interrompere le azioni militari, incorporare la neutralità nella propria Costituzione, riconoscere la Crimea come territorio russo e riconoscere le repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk come Stati indipendenti“.
“La Russia non sta annettendo il Donetsk e il Lugansk ma chiede solo che le due repubbliche separatiste vengano riconosciute come Stati indipendenti dall’Ucraina – sottolinea – Non siamo noi a portare via il Lugansk e il Donetsk all’Ucraina. Il Donetsk e il Lugansk non vogliono essere parte dell’Ucraina ma ciò non significa che debbano per questo essere distrutti. Per il resto, l’Ucraina è uno Stato indipendente che vivrà come vuole ma in condizioni di neutralità”.
Peskov ribadisce che le condizioni chieste dalla Russia per porre fine alla guerra sono state già comunicate all’Ucraina durante il primo round di negoziati: “Speriamo che vada tutto bene e che reagiranno in modo appropriato”.
“La Russia è intervenuta in Ucraina perché era solo questione di tempo prima che la Nato vi dispiegasse missili come in Polonia e Romania – conclude – Ci siamo semplicemente resi conto che non potevamo sopportare ulteriormente ciò e abbiamo dovuto agire”.
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