Pubblicato il 19 Gennaio 2022
Preoccupa, e non poco, la recrudescenza della criminalità su tutto il territorio di Napoli. Negli ultimi mesi sono aumentati i furti, le aggressioni e gli episodi di estorsioni contro negozianti ed imprenditori. Una situazione che allarma e che ha richiesto un intervento direttamente di Luciana Lamorgese, Ministro degli Interni, che oggi ha siglato un patto per la sicurezza su Napoli siglato oggi in città con il sindaco Manfredi, il presidente della Regione Vincenzo De Luca ed il prefetto Claudio Palomba.
“”Il dato sulla criminalità nel territorio napoletano vede indici in crescita rispetto al resto del Paese: +10,9% nella città metropolitana e +15,3 % a Napoli città”. Numeri che lasciano poco spazio all’interpretazione e che richiedono una risposta forte ed immediata per arginare il fenomeno della criminalità, diventata ancora più feroce forse a causa della crisi determinata dall’emergenza epidemiologica.
Sull’episodio si è espresso anche Francesco Borrelli, sempre in prima linea contro la micro e la macro criminalità: “Denunciamo questa deriva nel disinteresse generale. E’ finito il tempo dei pannicelli caldi. Serve una operazione “alto impatto” sull’intera area metropolitana di Napoli.
E’ bene ricordare che attualmente intere strade e pezzi interi di quartieri sono privi di controlli e totalmente in mano alla camorra. Questi numeri sono destinati a crescere drammaticamente nei prossimi mesi se non si realizzerà un contrasto frontale alla criminalità e alla mentalità criminale dilagante sui nostri territori.
Solo nelle ultime ore un proiettile è stato esploso contro una finestra al secondo piano dell’ex ospedale Ascalesi di Napoli che ospita da quasi due anni gli ammalati oncologici. Numerose baby gang hanno messo a ferro e fuoco la città e addirittura organizzato una sassaiola contro la polizia per bruciare albero sradicati abusivamente e addirittura la facciata di una chiesa del 1270.
Per non parlare dei continui atti criminali, vandalici e violenti che subiscono ogni giorno i cittadini perbene. Nella sola città di Napoli ogni 10 opere dedicate a eroi o vittime della criminalità ci sono almeno 100 murales e altarini dedicati a camorristi o delinquenti di ogni specie. I gruppi camorristi del napoletano diventano sempre più ricchi e la gente perbene sempre più povera e quindi o è costretta ad andare via o a sottostare al potere criminale.
Lo Stato appare debole, in ritirata, in alcuni casi corrotto, colluso o arrendevole verso tutto ciò. Per modificare tutto ciò bisogna usare la tolleranza zero verso la criminalità e abbattere tutti i simboli della camorra. Serve un servizio di videosorveglianza ovunque, inaccettabile che molte telecamere siano inattive o che non siano mai state entrate in funzione. Va levata subito la genitorialità ad ogni famiglia di camorristi.
Ricordiamo a tutti che il 90% delle famiglie storiche criminali del napoletano si tramandano da generazioni il potere e la gestione degli affari illeciti da genitori a figli. I bambini li mettono al mondo per realizzare manovalanza e successione criminale non certo per amore. Va levato il reddito di cittadinanza e patria potestà a tutte le famiglie che non mandano i propri figli a scuola. C’è bisogno di rendere effettivo l’obbligo scolastico a tutti i costi e avere per i criminali la certezza della pena altro che sconti, riduzioni e indulti vari”.