Pubblicato il 7 Marzo 2022
Si fermano i pescherecci di Terracina, o almeno quelli aderenti alla cooperativa “La Sirena“.
In una nota i vertici della cooperativa spiegano che: “Aderendo alla difficoltà rappresentata a livello nazionale dall’intero comparto, da oggi e per tutta la settimana, i pescherecci di Terracina non usciranno in mare.
L’aumento del costo del gasolio ha raggiunto livelli insostenibili tali da rendere antieconomico l’attività di pesca“.
Un duro colpo per tutto l’indotto.
“La marineria di Terracina – prosegue la nota – cosi come tutto il comparto della Pesca a livello Nazionale, auspica un intervento delle autorità preposte, tali da evitare un ulteriore sovraindebbitamento delle imprese di pesca, già duramente segnate dalla riduzione delle giornate di pesca decise dalla norme Comunitarie, e soprattutto all’occupazione, in quanto il fermo dell’attività comporterebbe inevitabilmente il licenziamento del personale imbarcato”.
Il problema principale è sempre lo stesso, che vivono anche altre categorie: il costo del carburante. “Il costo del gasolio è passato dal periodo ante pandemia da €uro 0.40 all’attuale costo di oggi pari a €uro 1,20 e le previsioni danno un trend in rialzo.
Grande è l’amarezza di tutti armatori, marinai e dell’intero indotto, che auspicano interventi atti a sostenere l’inevitabile conseguenza della morte di un importante settore dell’economia locale e Nazionale.
Una operazione simbolica verrà fatta domani, 08 Marzo: le imprese di pesca consegneranno alla Capitaneria di Porto la documentazione di bordo in segno di resa, all’impossibilità di sostenere la propria attività.
Per mercoledì 09 Marzo, poi, è previsto un incontro al MIPAAF sull’argomento, sperando che sì possano definire azioni ed interventi atti a salvaguardare da una fine annunciata un settore importante della nostra economia.
Diversamente a protesta proseguirà ad oltranza senza escludere, la possibilità delle imprese stesse ad essere costrette a licenziare il personale”.