Preparando questa tipica pietanza cagliaritana è meglio abbondare nella quantità del pesce: la burrida è molto gustosa mangiata alcuni giorni dopo essere stata cucinata e può essere consumata a più rirese soprattutto come antipasto. Per prima cosa provvedersi del gattuccio del peso di almeno un chilo e mezzo. Dopo averlo pulito e lavato, toglierne il fegato e farlo sbollentare in un tegamino a parte. Lessare il gattuccio in acqua salata in ebollizione per un quarto d’ora o poco più. Da freddo, spellarlo, tagliarlo in pezzi regolari piuttosto piccoli e tenere in serbo. Tritare nel mixer le noci, umettandole con qualche goccia di aceto perché non risultino untuose.
Fegato e noci
Scaldare in un tegamino quattro cucchiaiate di olio extra vergine di oliva, metterci gli spicchi d’aglio, spappolarli, aggiungere il fegato bollito a parte, mischiarlo al soffritto e ridurlo in poltiglia aiutandosi con i rebbi di una forchetta. Infine unire il trito di noci e far cuocere il tutto a fuoco tenue finche la miscela è perfettamente amalgamata. Versare quindi mezzo litro di aceto di vino bianco e far sobbollire sull’angolo del fornello fino a quando la salsina diventa omogenea. In una terrina provvista di coperchio sistemare a strati i pezzi di gattuccio lessato e ricoprire ogni strato con la salsa ben calda. Mettere il coperchio e lasciar riposare per almeno ventiquattr’ore prima di servirlo. Più riposa, più prende gusto. Buon appetito da Nonna Itala.
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