Sono arrivati da tutta Italia, gruppi variegati di associazioni, sindacati, reti di assistenza sociale, gruppi familiari, associazioni per la difesa dei diritti delle donne e e per il sostegno ai migranti.
Fra loro anche Angelo Bonelli, deputato di Europa Verde, che ha parlato di “un dovere: quello di essere qui, oggi. Questa è l’Italia che resiste alla disumanità”, riferisce il Corriere.
Tra i politici arrivati a Cutro anche De Magistris e Fratoianni.
In una giornata in cui il mare ha restituito altri tre corpi della strage, hanno sfilato tutti pacificamente e in silenzio, salvo qualche slogan scandito nelle ultime file, dove c’erano, con il loro striscione, alcuni dei sopravvissuti e dei parenti delle vittime. Lo striscione era quello della “Rete 26 febbraio”, nata per tutti loro poche ore dopo il naufragio.
Sono stati loro stessi a chiedere di tenere quel lenzuolo bianco con il titolo dell’associazione. In molti sono arrivati fino alla spiaggia di Steccato di Cutro stringendo tra le mani pupazzi, peluche multi color regalati alle onde o legati ai pezzi di barca che ancora si trovano sulla battigia.
Un uomo da Milano è arrivato in pullman con un panda di peluche sulla schiena: “Non so se riuscirò ad affidarlo al mare, perché mi ci sono affezionato, durante il viaggio in pullman, e mi sembra di fargli un torto dandolo alle acque agitate”. Ma davanti all’emozione della spiaggia di Cutro Riccardo Germani ha deciso di legarlo lì, a un pezzo di legno, e lasciarlo “alle anime dei bambini perduti”.
Un parente di un sopravvissuto ha parlato al megafono: “Ringraziamo il popolo italiano per il calore che ci ha dimostrato. Ringraziamo voi che siete venuti qua e fin dal primo minuto ci avete mostrato vicinanza e affetto. Però il vostro Primo Ministro non è venuto nemmeno a darci le condoglianze. Il governo italiano non si è dimostrato tanto diverso da quello talebani”.
Poi ha parlato un altro ragazzo, siriano, di 20 anni. Subito dopo il naufragio ha preso un pezzo di legno e ci ha messo sopra suo fratellino di sei anni. Lui si è salvato. Il fratellino è morto di ipotermia.
Un’altra donna sorella di un disperso ha detto: “Ancora mio fratello non si trova, in mare. Vi prego, prego il governo italiano di intensificare le ricerche: e soprattutto di non interromperle. All’inizio c’erano molti più mezzi che partecipavano alle ricerche, adesso ne vediamo di meno. Prego anche voi che siete qui: aiutateci a dare forza alla ricerca”.
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