Pubblicato il 21 Marzo 2022
“Abbiamo un cyber esercito, di oltre 300mila specialisti. Ogni giorno il loro numero cresce. Da inizio della guerra più di 330 attacchi Ddos. Abbiamo colpito Cremlino, Parlamento, Gazprom, Lukoil, le banche Sberbank, Vtb, Gasprombank…”, così Mykhailo Fedorov, ministro dell’Innovazione tecnologica e transizione digitale ed anche vice ministro dell’Ucraina.
“Il fronte cibernetico nel 21 secolo è analogo al fronte terrestre: si combattono battaglie, subiscono perdite, ottengono vittorie – conferma il ministro 31enne – Noi abbiamo creato un esercito cibernetico ucraino che combatte attivamente contro il nemico, contro l’aggressione russa. Ne fanno parte specialisti ucraini e stranieri: fondatori di start up, creativi e addetti alla comunicazione”.
“Per ora non vorrei valutare la quantità dei danni perché la guerra non è ancora finita. Il nemico distrugge in maniera mirata la nostra infrastruttura di telecomunicazioni per lasciare il territorio ucraino senza la connessione, senza la copertura mobile, senza radio e telecomunicazioni – continua – Ma senza precedenti, l’Ucraina è stata rifornita di Starlink indispensabile al funzionamento di migliaia di terminali nei luoghi in cui ci sono problemi di connessione; di grande aiuto per gli ospedali, per le infrastrutture pubbliche in condizioni critiche, per le aziende operanti nella Tecnologia dell’Informazione”.
“Abbiamo problemi con la rete per lo più nelle zone dei combattimenti attivi. Nella regione di Kyiv nelle città come Irpin, Bucha, Hostomel, Vorsel. Non sempre la connessione è stabile nelle regioni di Kharkiv, Kherson, Cernihiv, Melitopil – racconta – E ora come non mai è importante chiamare i propri cari ma spesso è impossibile raggiungere chi si trova in queste zone. Al momento tutti gli operatori telefonici e i rispettivi istituti statali lavorano uniti con un unico obiettivo: far sì che rete mobile e fissa funzionino al meglio. Vorrei dire che i nostri specialisti che si occupano di ripristino delle infrastrutture danneggiate sono dei veri eroi. Lavorano e riattivano le reti molto velocemente. Spesso agiscono sotto il fuoco nemico, e muoiono sul campo, svolgendo il loro compito”.
“Sono certo che dopo la guerra continueremo a lavorare su tutti i progetti e riforme su cui eravamo già impegnati. Il nostro obiettivo è digitalizzare il 100% dei servizi statali. Dopo la guerra lo faremo molto più velocemente – conclude -Da due anni, prima dell’invasione russa, abbiamo lavorato all’introduzione di incentivi per lo sviluppo dell’industria della Tecnologia dell’Informazione in Ucraina. Il nostro obiettivo era entro il 2024 incrementare la quota It nel prodotto interno lordo al 10% (prima della guerra It occupava 3-4%). L’Ucraina ha un enorme potenziale proprio in questo settore. Credo che con incentivi ed un approccio sistemico possa diventare il più grande hub It in Europa. I nostri specialisti sono conosciuti nel mondo come professionisti capaci di creare prodotti e svolgere compiti complicati. Ovviamente la sicurezza digitale differisce molto nei tempi di pace e durante la guerra. Dobbiamo resistere ai numerosi attacchi Ddos e ai vari tentativi di sabotaggio, ma anche proteggere fisicamente i registri statali sotto continui attacchi aerei e missilistici. Abbiamo dovuto organizzare velocemente un luogo sicuro in cui contenere tutti i registri e le basi dati, l’infrastruttura di riserva e il backup – racconta – Il compito più difficile probabilmente è provvedere alla disponibilità dei server, loro prenotazione e spostamento. Ma per ora riusciamo a farlo”.