Danni ingenti e 5 vittime da identificare, è tragico il bilancio del maltempo nel Nord Ovest. Gli investigatori stanno valutando la possibilità di ricorrere all’esame del dna per identificare le cinque vittime: quattro delle quali recuperate ieri in mare (a Ventimiglia, Sanremo e Santo Stefano) e una quinta sul greto del fiume Roya, in frazione Trucco, a Ventimiglia.
Gli investigatori ritengono che i corpi possano appartenere ad alcuni dei dispersi francesi a seguito del maltempo. Sui corpi non ci sono segni di riconoscimento che possano aiutare l’identificazione.
Il sesto cadavere rinvenuto in mare a Borgo Prino (Imperia) non è invece legato al maltempo. Il corpo è di una donna settantenne morta suicida.
I cadaveri, tutti uomini, sono stati rinvenuti a Sanremo; nel fiume Roya a Ventimiglia e a Santo Stefano Al Mare (Imperia). In Liguria non risultano dispersi. I morti dovrebbero essere tra i dispersi segnalati in Francia.
Il governo, intanto, potrebbe già oggi firmare la dichiarazione di stato di emergenza per il Piemonte, dove le piogge hanno distrutto strade, ponti case e altre infrastrutture e reso impraticabile per mesi il colle del Tenda.
Drammatica la situazione anche nelle campagne. Dove, calcola Coldiretti, centinaia di pecore e capre sono state travolte dalla furia delle acque e affogate, raccolti di castagne distrutti, serre divelte, verdure e ortaggi sepolti dal fango, alveari devastati dalla tempesta, mucche bloccate in alpeggio, frutteti e coltivazioni distrutti, cascine isolate, campi di riso in raccolta allagati, frane nei terreni, strade rurali interrotte e ponti impraticabili. Coldiretti calcola in oltre 300 milioni i danni all’agricoltura e all’allevamento fra strutture, macchinari, produzioni e animali.
Grave la situazione del riso nel triangolo d’oro tra Vercelli, Novara e Pavia in Lombardia si coltiva l’80% del riso in Italia con intere aziende agricole che sono state allagate proprio alla vigilia del raccolto con la perdita di un intero anno di lavoro.
La perturbazione si è abbattuta sulle regioni più fragili della Penisola con Piemonte e Liguria che hanno ben il 100% dei comuni con parte del territorio a rischio idrogeologico secondo l’analisi Coldiretti sulla dati Ispra che evidenzia una percentuale di rischio è la più alta a livello nazionale dove sono 7275 i comuni complessivamente a rischio, il 91,3% del totale.
Sale dunque il conto dei danni di un inizio autunno 2020 segnato da tempeste praticamente raddoppiate (+92%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno con ben 127 eventi estremi tra nubifragi, grandinate, vento forte, tornado, bombe d’acqua secondo l’analisi della Coldiretti su dati dell’European Severe Weather Database (Eswd) dal 21 settembre fino ad ora, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
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