Ddl Zan, Vaticano chiede modifiche (violerebbe il Concordato): la politica risponde

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Il Vaticano chiede allo Stato italiano di modificare il ddl Zan, perché violerebbe il Concordato. Lo riporta il Corriere della sera, ricordando che non era mai successo prima che il Vaticano intervenisse durante l’iter di approvazione di una legge italiana

“Alcuni contenuti attuali della proposta legislativa in esame presso il Senato riducono la libertà garantita alla Chiesa Cattolica dall’articolo 2, commi 1 e 3 dell’accordo di revisione del Concordato”, è un passaggio del testo, riportato dal Corsera, della nota formale consegnata lo scorso 17 giugno all’ambasciata italiana presso la Santa sede. 

Ddl Zan, Letta: “confermiamo il nostro impegno a farlo approvare”

“Critiche dal Vaticano? Siamo sempre stati favorevoli a norme forti contro l’omotransfobia, ma siamo sempre stati aperti ai confronti e guarderemo con il massimo spirito di apertura ai nodi giuridici, pur mantenendo il favore sull’impianto, perché si tratta di una norma di civiltà per il paese“, ha commentato il segretario dem Enrico Letta ai microfoni di Radio 1.

“Abbiamo letto indiscrezioni oggi sul Corriere e attendiamo quindi di vedere i contenuti della Nota della Santa Sede lì preannunciata. Ma abbiamo fortemente voluto il ddl Zan, norma di civiltà contro reati di odio e omotransfobia, e confermiamo il nostro impegno a farlo approvare“, aggiunge poco dopo su twitter Letta.

Ostellari: “inauguriamo una fase di confronto”

“La mia proposta è sempre valida. Riuniamo i presidenti dei gruppi del Senato e i capigruppo in commissione e sediamoci a un tavolo. Le audizioni si possono ridurre. Inauguriamo, finalmente, una fase di confronto, leale e costruttivo. Letta dia seguito a questa apertura e il Pd si sieda al tavolo”. Così il senatore leghista, Andrea Ostellari, presidente della commissione giustizia a palazzo Madama. 

Zan: “il Ddl rispetta l’autonomia”

“Alla Camera sono sempre state ascoltate con grande attenzione tutte le preoccupazioni e come anche confermato dal Servizio Studi Senato, il testo non limita in alcun modo la libertà di espressione, così come quella religiosa. E rispetta l’autonomia di tutte le scuole”. Lo scrive su twitter Alessandro Zan, deputato Pd.

Salvini: “No al gender nelle scuole”

“Stop e revisione del Ddl Zan. Bene, era la richiesta della Lega”. Lo scrive su facebook Matteo Salvini, leader della Lega. “Sì alla libertà di amare – aggiunge – sì alla lotta contro ogni discriminazione, sì alla punizione di ogni genere di violenza. No a censura e processi per chi ritiene che mamma, papà e famiglia siano il cuore della nostra società, no al gender nelle scuole, no a chi vuole rubare fiabe e sogni ai nostri bambini, no all’utero in affitto.nSempre dalla parte della Libertà e dei diritti”.

Ronzulli: “legge Zan era testo divisivo, a tratti provocatorio”

“È stato evidente sin dall’inizio che la legge Zan era un testo divisivo, a tratti provocatorio, che avrebbe – come ha fatto – diviso l’opinione pubblica oltre che la maggioranza che sostiene il governo. Proprio per questo motivo e per superare le criticità, evidenziate anche da numerosi giuristi e costituzionalisti, il centrodestra ha presentato un nuovo testo a mia prima firma. Enrico Letta oggi si dice finalmente disponibile a rivedere alcuni nodi del ddl Zan e fa dietro front rispetto all’idea di forzare l’iter parlamentare per approvarlo così com’è: è un passo in avanti, purtroppo tardivo e obbligato. Mi auguro che finalmente si ammainino le bandierine ideologiche e si lavori per approvare una buona legge che contrasti le discriminazioni senza minare la libertà di espressione”. Così, in una nota, la vicepresidente del gruppo Forza Italia al Senato e responsabile del movimento azzurro per i rapporti con gli alleati, Licia Ronzulli.

Faraone: “Che cosa dicono quelli che ci hanno attaccati perché proponevamo il dialogo e soluzioni sensate?”

“Letta apre a cambiare la legge Zan, e adesso? Che cosa dicono i pasdaran? Che cosa dicono quelli che ci hanno attaccati perché proponevamo il dialogo e soluzioni sensate? Siamo contenti che alla fine ci abbiano dato ragione anche sul percorso più utile a portare a casa la legge contro le discriminazioni omotransfobiche: come Italia viva abbiamo indicato per primi , il 19 maggio, la via del tavolo politico con tutta la maggioranza, per affrontare insieme quei ‘nodi giuridici’ su cui oggi arriva l’apertura del segretario del Pd. Adesso andiamo avanti, convocando il prima possibile questo tavolo, e troviamo soluzioni“, così in una nota il capogruppo dei senatori di Italia Viva Davide Faraone.

Marrazzo: “l’articolo 4 consente di chiamarci malati ed inferiori”

 “Troviamo preoccupante l’ingerenza del Vaticano sulla legge contro l’omofobia, peraltro l’articolo 7 da loro citato di fatto proibisce qualsiasi corso nelle scuole contro le discriminazioni verso le persone Lgbt (lesbiche, gay, bisex e trans) e l’articolo 4 consente di chiamarci malati ed inferiori”. Lo dice Fabrizio Marrazzo, portavoce del Partito gay per i diritti Lgbt+, Solidale, Ambientalista e Liberale. Quindi, prosegue, “già cosi la legge non aiuta a combattere i pregiudizi. Che cosa vuole il Vaticano, la libertà di creare spazi dove le persone Lgbt+ possono essere liberamente discriminate? non bastano le mutilazioni che hanno fatto i parlamentari cattolici alla legge? La maggioranza che sostiene la legge, ed il Governo e Draghi dicano un chiaro NO al Vaticano e migliorino la legge se hanno veramente a cuore la lotta all’omotransfobia. Nei Pride dei prossimi giorni a Milano a Roma, e nelle altre città, saremo in strada per difendere anche la laicità dello Stato” 

Penna: “intervento delle gerarchie vaticane va respinto nella maniera più assoluta”

“L’intervento a gamba tesa delle gerarchie vaticane contro la legge Zan, invocando una precisa autonomia garantita dal Concordato, va respinto nella maniera più assoluta. Il Concordato ricorda che in Italia c’è una libera Chiesa in libero Stato e quest’ultimo non può vedersi dettare l’agenda politica da un altro, è un’ingerenza inammissibile. Si rassegnino le gerarchie, perché la libertà di coscienza che invocano somiglia alla rivendicazione della libertà di insulto. Chiunque rispetti gli altri indipendentemente da sesso e genere non ha nulla da temere dalla legge Zan”. Cosi’ il deputato M5S, Aldo Penna.

Boldrini: “Non c’è rischio per la libertà di pensiero”

“Il ddl Zan è una legge di civiltà. Punisce i crimini d’odio per omolesbobitransfobia, misoginia, abilismo e promuove il rispetto. Non c’è rischio per la libertà di pensiero poiché esclude la propaganda di idee. Ascoltiamo anche il Vaticano, ma il Parlamento è sovrano”. Lo scrive su Facebook Laura Boldrini, deputata Pd.

Laforgia: “incursione fuori luogo e fuori dal tempo”

“Il Ddl Zan è una legge di civiltà, non viola alcuna libertà, anzi difende la libertà per tutte e tutti di vivere liberamente, senza dover essere vittime di discriminazioni e violenze per ragioni legate al sesso, al genere, alla disabilità. Cosa che purtroppo accade di frequente nel nostro Paese. E’ una legge contro i reati d’odio che anche larga parte del mondo cattolico sostiene. L’incursione della Segreteria di Stato del Vaticano, secondo cui questa proposta violerebbe l’accordo di revisione del Concordato appare, pur con il dovuto rispetto, fuori luogo e fuori dal tempo. Il Parlamento vada avanti, con la propria autonomia. Approviamo questa legge, giusta e necessaria”. Lo dice il senatore di LeU Francesco Laforgia. (fonte: Agenzia Dire)

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Redazione Nazionale

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