Pubblicato il 21 Gennaio 2022
Nel corso della consueta conferenza stampa del venerdì in diretta su Facebook il governatore della Campania Vincenzo De Luca ne ha avuto per tutti. Ha parlato dell’emergenza Covid, della situazione nelle scuole e anche del Presidente della Repubblica.
Emergenza Covid
“La Campania sta reggendo bene, stiamo reggendo e per quanto ci riguarda non chiediamo la modifica dei colori, guardiamo la sostanza. A volte ho la sensazione che qualche collega di altre Regioni d’Italia chiede che sia rotto il termometro per non misurare la febbre.
Dice che arrivano in ospedale per altre patologie; sì, ma sempre Covid sono. Vediamo come evolverà questo manicomio dell’Italia delle Regioni a colori, delle quarantene di 10, 6, 3 giorni, non ne parliamo più.
Abbiamo un dato importante: nella fascia di età 5-11 anni abbiamo raggiunto in Campania il numero di 102mila bambini vaccinati. In Campania i bambini di questa fascia di età sono 380mila. Ormai andiamo avanti sulle 4-5mila vaccinazioni al giorno per i bambini di questa fascia di età.
Questo è un dato molto importante, per fine gennaio possiamo arrivare a 150mila bambini vaccinati. Era il motivo per cui volevamo prorogare di due settimane l’apertura delle scuole elementari: poter arrivare a 150mila vaccinati, che non erano il 100% o il 90%, ma un numero molto più tranquillizzante rispetto al numero dei contagiati che continuiamo a registrare in questi giorni.
Guai a noi se fossimo nelle mani dei ministeri, l’Italia avrebbe conosciuto l’ecatombe, a Roma non sono in grado di fare nulla. A Roma scrivono solo carte e mandano circolari, il 100% dei lavoro lo fanno le Regioni”.
La posizione sulle scuole
“Continuo a registrare una posizione propagandistico-demagogica del Ministero della Pubblica istruzione in relazione alle scuole. Premesso che abbiamo tutti l’obiettivo di mandare a scuola in presenza i ragazzi, premesso che dobbiamo fare di tutto per raggiungere questo obiettivo, ma dire questo non significa fare demagogia e chiudere gli occhi davanti alla realtà.
Esprimo il mio ringraziamento al personale docente per il lavoro immane che stanno facendo in una situazione di confusione totale stanno davvero facendo un lavoro eroico, diversamente da quello che ha comunicato il ministro della Pubblica istruzione, proponendo dati mistificati.
Non è vero che abbiamo il 92-93% di situazioni normali, è una pura mistificazione. Ad oggi i positivi che abbiamo in Campania nella fascia di età 0-13 anni è di 29mila unità, sono i dati rilevati dall’11 gennaio a oggi. Nel periodo 11-19 gennaio i contagiati nel territorio della Asl Napoli 1 sono stati 5mila, che, se confrontati con i dati degli ultimi 10 giorni del 2021, registrano un incremento del 132%”.
Il Presidente della Repubblica
“Sarebbe meglio introdurre anche in Italia l’elezione diretta del Presidente della Repubblica, anche per evitare queste immagini francamente imbarazzanti alle quali stiamo assistendo. Credo che l’Italia possa imboccare la strada di un regime presidenziale alla francese.
Questo sistema non regge più. Ormai il sistema istituzionale che regge la democrazia italiana è agli sgoccioli e prima comprendiamo che è necessaria una grande riforma, meglio è, altrimenti in Italia andremo verso una balcanizzazione delle istituzioni e una crisi della democrazia. Negli altri Paesi democratici, quando c’è l’elezione diretta del Capo dello Stato, si ragiona, oltre che sulle persone, sul programma che quella persona può rappresentare.
Nel nostro Paese ragioniamo delle persone a prescindere dai programmi che possono interpretare. È vero che in Italia il potere esecutivo è nelle mani del Governo e non del Capo dello Stato, ma fino a un certo punto, abbiamo visto che negli ultimi anni il potere di intervento del Presidente della Repubblica è diventato forte. Negli anni scorsi se n’è parlato e si è detto no all’elezione diretta perché, si diceva, siamo un popolo che ragioniamo per istinto. Questo è vero, 6 o 7 anni fa ci saremmo trovati Grillo Presidente della Repubblica.
Ma io non credo, alla fine l’Italia ragiona, e in ogni caso la democrazia è fatta anche di lezioni. I cittadini devono imparare a decidere con responsabilità, perché altrimenti pagano sulla propria pelle. Quindi io credo che anche dopo questa vicenda di questi giorni, l’Italia possa imboccare la strada di un regime presidenziale alla francese: si elegge un Capo dello Stato in maniera diretta sulla base di un impegno programmatico, con il ballottaggio”.