“L’entusiasmo ci sarebbe stato comunque, e in lui ora vedono uno che ha preso una decisione in funzione dell’amore dei tifosi nei suoi confronti e della squadra. Queste decisioni sono anche frutto dell’amore che c’è in questa città. E’ una bella storia, non frequente nel mondo del calcio e i tifosi devono essere orgogliosi”, continua l’allenatore della Roma nella conferenza stampa alla vigilia del match contro l’Empoli a proposito della permanenza di Paulo Dybala dopo il dietrofront e il no all’offerta milionaria dell’Al-Qadsiah.
“Le presenze di Dybala? Io faccio l’allenatore e non posso stare a pensare alle clausole, è un giocatore importante ma verrà trattato come tutti gli altri. Da inizio ritiro non ha mai saltato un allenamento, la volta che starà in panchina farà un po’ più rumore perché è un campione, ma continuerò a fare il meglio per la Roma. Paulo sa cosa penso, io e lui abbiamo parlato diverse volte e ci siamo confrontati sia sui suoi desideri che sui miei”, spiega.
“La gestione del mercato imbastardisce lo stesso mercato e le prime giornate, confonde tutto. C’è chi gioca per il mercato, chi non gioca… E’ un casino, basterebbe mettersi d’accordo e farlo finire due-tre settimane prima. Non credo ci possa essere qualcuno contrario a questa proposta. La società non mi ha mai chiesto di escludere qualcuno, non ho mai ricevuto indicazioni in merito. Karsdorp? Chi è con noi è perché se lo è meritato così come i calciatori che sono andati via. Rick è stata una mia scelta, non faceva parte dei miei piani e la cosa non cambierà almeno che non me lo dica la società. Io ho ritenuto giusto che non fosse più con noi. Ci sono stati piccoli fattori che mi hanno portato a prendere questa decisione con la società che mi ha assecondato. Spero che lui trovi una squadra perché se lo merita”, conclude.
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