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Il morto non è del “tutto morto”: dichiarato deceduto in ambulanza, si risveglia in ospedale. Familiari sotto choc

Pubblicato il 16 Ottobre 2023

Un caso surreale ha scosso la piccola cittadina di Darlington, nel nord del Regno Unito, dove un paziente è stato dichiarato morto dai paramedici durante il trasferimento in ambulanza per poi svegliarsi miracolosamente vivo in ospedale qualche ora dopo.

Non sono state fornite ulteriori informazioni sull’identità del paziente, né tanto meno sulle sue condizioni fisiche, ma il caso ha provocato grande scalpore in Gran Bretagna.

Morto in ambulanza, “resuscita” in ospedale

Secondo una prima ricostruzione il paziente era in ambulanza per essere portato al Darlington Memorial Hospital, dove gli operatori del 9-9-9, numero d’emergenza britannico, lo hanno dichiarato morto. Tuttavia il paziente, una volta arrivato in ospedale, è “resuscitato”.

Il servizio di ambulanza ha presentato subito le scuse, per poi avviare un’indagine sul caso per capire come sia stato possibile un errore così grave.

Il direttore del servizio ambulanze del Nord Est di Paramedicina ha spiegato che “l’ospedale sta svolgendo una revisione completa dell’incidente e che la famiglia del paziente è stata informata”.

Il direttore ha inoltre manifestato “profondo dispiacere per l’angoscia causata dalla situazione”, aggiungendo che “non saranno fatti ulteriori commenti sugli individui coinvolti al momento: i colleghi coinvolti nelle operazioni ospedaliere vengono supportati adeguatamente”.

Un caso non isolato

L'”incidente” che si è verificato a Darlington non è un caso isolato e il comportamento degli operatori delle ambulanze in quella regione è finita sotto la lente di ingrandimento dei media dopo altre vicende poco chiare.

Negli ultimi tempi ci sono stati casi sospetti che avrebbero nascosto errori medici che sarebbero stati celati od omessi durante le indagini del coroner.

Uno dei casi più eclatanti è quello della 17enne Quinn Beadel, trovata in un bosco vicino casa, dichiarata morta da un paramedico che non avrebbe neanche tentato la rianimazione cardio-polmonare per provare a salvarla.