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Denise Pipitone

Denise Pipitone, il padre non si dà pace: chiesta la riapertura delle indagini

Pubblicato il 24 Ottobre 2024

Non solo Piera Maggio, la madre alla quale 20 anni fa è stata strappata via la figlia. Anche il padre di Denise, Tony Pipitone, non riesce a darsi pace.

Per questo ha chiesto la riapertura delle indagini sulla scomparsa della bambina avvenuta l’1 settembre del 2004 a Mazara del Vallo.

Il caso era stato archiviato dal gip su richiesta della Procura di Marsala.

“Non posso dire se ci sono elementi nuovi perché la Procura non ha ancora provveduto sulla nostra istanza”, è quel che per ora si limita a dichiarare Luisa Calamia. legale di Pipitone, ex marito di Piera Maggio.

Calamia, però, fa sottintendere che ci siano novità sul caso. D’altronde, altrimenti non sarebbe stata richiesta la riapertura delle indagini.

Quelle che, purtroppo, da quel maledetto giorno in si sono perse le tracce di Denise Pipitone, quando aveva solo 4 anni.

“Quanto amore mi è stato strappato via. Quanto amore ti è stato strappato via. Ogni giorno ti penso, al mattino, alla sera, durante la giornata. Giuro a me stessa che non mi fermerò, continuerò a cercarti e continuerò a lottare per la verità e per la giustizia. Finché respiro, io spero. Con tutte le mie forze”, ha scritto nel libro che racconta la sconvolgente vicenda la madre, che da allora si batte strenuamente con tutti i mezzi possibili.

Anche con un sito web dedicato alle ricerche, nel quale si sottolinea: “Denise va cercata, non archiviata”.  

Nell’ultimo post pubblicato sui social un’ora fa, ribadisce: “Niente di più reale è vero di ciò che ho scritto nel libro e che nessuno ha mai contestato ‘seriamente’. Denise. Per te, con tutte le mie forze. Noi non molleremo mai”.