Denise Pipitone, l’esito del test dna su ragazza rom

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Non smette mai di far discutere la vicenda relativa alla scomparsa di Denise Pipitone, la bambina scomparsa l’1 settembre del 2004 all’età di 4 anni da Mazara del Vallo. Il test del dna effettuato nel corpo di una ragazza rom ha dato esito negativo, dopo che quest’ultimo capitolo dell’intricata vicenda era finito nel programma televisivo Storie Italiane, nel quale essa si presentava con il nome Danase nonostante il suo vero nome fosse Antonia.

L’annuncio della madre

L’annuncio è stato dato dalla madre biologica di Denise, Piera Maggio, che non si ferma mai anche quando tutto sembra impossibile, attraverso un post pubblicato sui social, nel quale afferma: “Gli avvocati Giacomo Frazzitta e Ottavia Villini, hanno proceduto, attraverso una operazione internazionale, nell’ambito delle indagini difensive, a prelevare campioni di sostanza biologica alla signora Cerasela con il suo consenso, dopo averne localizzato la posizione nello Stato della Romania. In seguito con la collaborazione della genetista dottoressa Marina Baldi, si è proceduto nelle giornate di sabato 30 aprile e lunedì 2 maggio 2022 al campionamento e alla comparazione delle sostanze biologiche prelevate alla signora Cerasela con il dna di Piera Maggio e di Pietro Pulizzi, madre e padre di Denise Pipitone; comparazione che ha dato esito negativo. Pertanto può dirsi al di là di ogni ragionevole dubbio che la signora Cerasela non è Denise Pipitone”.

Il compimento della “maggiore età” della vicenda è vicino

Un ulteriore risvolto, anche se senza il risultato che tutta l’Italia attendeva, che porta ad allungarsi una vicenda che per l’appunto il prossimo mese di settembre arriverà alla maggiore età, a 18 anni. Da quel momento tutto un susseguirsi di segnalazioni processi, sentenze e piste per i moventi che però non hanno portato a nessun risvolto. I principali imputati sono stati Anna Corona, ex moglie del padre naturale di Denise, Pietro Pulizzi, Jessica Pulizzi, sorellastra di Denise, e il fidanzato della ragazza. Il movente che sembra più accertato per quel che riguarda la sua sparizione è la gelosia in quanto Denise era nata appunto da una relazione extraconiugale tra Pietro Pulizzi e Piera Maggio, alla quale ha fatto seguito il riconoscimento da parte dell’uomo della piccola.

Le piste naufragate nel corso degli anni

Nel dicembre del 2007 il 46enne Giuseppe D’Assoro confessò di aver tenuto il corpo di Denise in un congelatore e di averlo in seguito gettato in mare, cose che lo portarono a essere arrestato per il reato di omicidio, e di aver aiutato l’ex moglie, Rosalba Pulizzi, zia di Denise a disfarsi del cadavere. Tutte questo però sono successivamente naufragate. Tra gli sviluppi che nel corso degli anni hanno tenuto col fiato sospeso gli inquirenti merita una menzione particolare senza ombra di dubbio quello che nello stesso 2004 l’avrebbe vista a Milano. Nell’occasione una guardia giurata avrebbe ripreso un gruppo di nomadi davanti a una banca e quella che sembrava essere la madre si rivolgeva alla figlia con l’appellativo di Danas, che è una storpiatura del nome Denise. Un altro fatto che sembrò dare linfa alle speranze di ritrovamento della piccola fu quello che lo scorso anno venne ripreso da una puntata del programma di Raitre Chi l’ha visto?. In questa puntata si vedeva una ragazza russa, Olesya Rostova, chiedere aiuto per ritrovare la madre dopo essere stata rapita. Somigliava molto a Piera Maggio e aveva la stessa età di Denise. Entrambe le vicende però si chiusero con esito negativo, in particolare la seconda dopo il test del dna. In termini di “tribunale” l’ultimo colpo di scena è stata l’archiviazione del caso nel mese di dicembre del 2021, ma tutto questo non induce certamente la signora Piera Maggio ad arrendersi per ritrovare anche a distanza di anni la sua amata piccola. E chissà che un giorno non si troverà una risposta questa lunghissima vicenda.

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Giuliano Spina

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