Sono pesantissime le accuse che un’attivista di Extinction Rebellion ha mosso nei confronti degli agenti della Questura di Brescia che, secondo lei, l’avrebbero costretta a spogliarsi, togliersi gli slip e fare tre squat per dei controlli. La ragazza è stata fermata insieme ad altre persone durante una manifestazione di Extinction Rebellion, Ultima Generazione e Palestina Libera davanti ai cancelli della Leonardo il 13 gennaio per chiedere la sospensione dei rifornimenti militari ad Israele, che proprio in queste ore starebbe portando avanti trattative serrate per il cessate il fuoco con Hamas.
Sulla pagina Instagram di XR Italia la manifestante ha raccontato che i poliziotti in Questura le avrebbero chiesto di spogliarsi, di togliersi le mutande e di eseguire 3 squat per effettuare dei controlli. Ha poi aggiunto che tale trattamento sarebbe stato riservato a tutte le ragazze fermate, ma non ai ragazzi, ai quali non sarebbe stato chiesto di spogliarsi. Ha poi fatto sapere che insieme ad altri attivisti stava aspettando fuori alla Questura di Brescia in attesa del rilascio degli altri manifestanti bloccati.
Il movimento ambientalista ha raccontato sui social che 23 persone sono state trattenute in Questura per diverse ore, denunciate a detta loro arbitrariamente per reati pretestuosi. Alcune di queste persone sarebbero state addirittura raggiunte da fogli di via obbligatori.
Dopo la vicenda di Ramy Elgaml, che ha provocato violenti scontri tra manifestanti e poliziotti, un’altra bomba mediatica sta per scoppiare sull’operato delle forze dell’ordine. Il caso ha sollevato un polverone che ha richiamato anche l’attenzione politica. Marco Grimaldi, vice capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, ha infatti presentato un’interrogazione parlamentare per chiedere agli agenti della Questura di Brescia perché hanno trattenuto delle persone che avevano esibito i documenti e perché hanno costretto delle ragazze a spogliarsi e a fare degli squat in caserma. “Di abusi in divisa ne abbiamo abbastanza, così come delle denunce arbitrarie che regolarmente cadono in tribunale” – ha tuonato Grimaldi.
Come riferito da Rainews.it la Questura di Brescia ha rispedito al mittente le infamanti accuse, smentendo le parole della ragazza etichettate come provocazioni e spiegando che gli operatori della polizia hanno agito correttamente e nel rispetto dei diritti delle persone e aggiungendo che gli atteggiamenti descritti “non appartengono alla Questura di Brescia e ai suoi operatori di polizia”.
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