Mentre si infiamma ulteriormente il fronte orientale europeo, dopo il via libera ufficioso da parte della Nato all’Ucraina ad usare le armi degli alleati anche in territorio russo, arrivano sconvolgenti racconti di torture da parte di sopravvissuti ucraini.
Come raccontato alla CNN dai sopravvissuti, civili e militari, i soldati russi utilizzerebbero la violenza sessuale come arma di guerra nei territori occupati. La tortura più diffusa sarebbe l’elettroshock nei genitali, ma anche minacce di stupro con bottiglie di vetro.
Anna Sosonska, procuratore ucraino e responsabile della divisione sulle violenze sessuali nel conflitto ucraino per l’ufficio del procuratore, ha parlato di mutilazione genitale e obbligo per gli altri uomini di assistere alle violenze su altri uomini. Violenze e torture che secondo la Sosonska non sarebbe saltuarie, ma ripetitive e continuative, utilizzate come vere e proprie armi di guerra per assoggettare e terrorizzare la popolazione nei territori conquistati.
Le parole della Sosonska sono confermate da Roman Shapovalenko, 39enne imprenditore agricolo arrestato il 25 agosto del 2022 a Kherson per aver definito orchi i soldati russi. Quella stessa Kherson dove, secondo testimonianze, i russi bombardarono i volontari che stavano soccorrendo la popolazione dopo la distruzione della diga.
In particolare Shapovalenko ha raccontato alla CNN di essere stato sottoposto a violenze sessuali continue durante i suoi 7 mesi di detenzione, dove è stato rinchiuso in una cella di punizione e minacciato di essere sterilizzato. “Sembravano avere una forma di feticismo per i genitali” – ha confessato il 39enne, spiegando che i russi minacciavano continuamente i prigionieri di stupro.
Parole simili a quelle raccontate da un ufficiale dell’intelligence ucraina, noto col nome di Omen, che ha rivelato di essere stato torturato fino a 3 volte al giorno, ogni giorno, per 4 mesi. Alle varie torture avrebbero partecipato ufficiali del Gru russo, del servizio penitenziario federale russo e dell’Fsb. “Ridevano mentre mi torturavano. Mi hanno minacciato di stupro – ha rivelato Omen – mi dicevano che mia madre veniva stuprata dai ceceni e per due volte mi hanno portato nel luogo dove mi avrebbero dovuto sparare”.
Da quanto emerso dall’ultimo rapporto del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulle violenze commesse in Ucraina dal 2023, sarebbero almeno 85 i casi di stupri che riguarderebbero: 52 uomini, 31 donne, un ragazzo e una ragazza. Si teme però che i casi siano di più, poiché si ipotizza che molte delle persone violentate o torturate per paura o per vergogna non abbiano denunciato.
Secondo un altro rapporto realizzato dai funzionari delle Nazioni Unite per i diritti umani dei 60 prigionieri di guerra ucraini, ben 39 dopo il rilascio hanno denunciato di essere stati vittime di violenza sessuale da parte dei soldati russi. Tutte le testimonianze sono state raccolte nelle zone di guerra come Kherson, Dontesk, Zaporizhzhia, Kharkiv e Crimea.
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