Continua a tenere banco il terrificante assassinio di Giulia Tramontano, incinta di 7 mesi, uccisa dal compagno Alessandro Impagnatiello che sta scioccando l’Italia intera con le sue dichiarazioni. Negli ultimi interrogatori ha ammesso di aver mandato messaggi dal cellulare di Giulia quando era già morta, ma c’è ancora una domanda che resta senza risposta: perché l’ha fatto? La sua risposta è davvero spiazzante e anche gli inquirenti sono rimasti scioccati dalle sue parole.
Venerdì 2 giugno il barman ha risposto alle domande del gip Angela Minerva, come riporta tgcom24, e in particolare gli è stato chiesto cosa lo ha spinto a compiere un delitto così barbaro e atroce.
Le sue parole disorientano: “Nel momento in cui ho deciso di uccidere la mia compagna non c’era né ira né rabbia né desiderio di vendetta. Ho deciso senza motivazioni. Ci sto pensando costantemente. La situazione era per me, mi passi il termine, stressante. Questa è l’unica cosa che posso dire, ma non c’era un reale motivo”.
Nel primo interrogatorio con i pm Alessia Menegazzo e Letizia Mannella, Impagnatiello aveva sostenuto una tesi delirante, secondo la quale Giulia mentre stava tagliando i pomodori con un coltello da cucina si sarebbe inflitta le ferite da sola e che lui l’avrebbe colpita per non farla soffrire ulteriormente.
Gli inquirenti non hanno creduto a questa teoria inverosimile e lo stesso barman ha confessato di essersi inventato tutto: “Giulia non si è pugnalata, si è tagliata inavvertitamente sul braccio destro mentre tagliava le verdure. Ho preso io il coltello e ho proseguito”.
Durante l’interrogatorio lo stesso Impagnatiello ha indicato il luogo dove aveva nascosto il coltello con il quale ha ucciso Giulia, cioè sopra il frigorifero.
Sull’uomo pendono accuse gravissime come omicidio volontario aggravato, procurato aborto e occultamento di cadavere. Gli inquirenti si stanno concentrando proprio sulle modalità dell’occultamento del cadavere e una grande mano la stanno dando alcune telecamere di videosorveglianza di un vicino che hanno ripreso tutti i movimenti di Impagnatiello nella notte tra il 27 e il 28 maggio, mentre viene sorpreso a entrare e uscire dalla casa con dei sacchi in mano.
Lui ha raccontato la sua versione: “Ho spostato il cadavere dalla sala alla vasca da bagno, poi scendendo le scale verso il box, poi alla cantina, e nuovamente al box. Ho trascinato il corpo lungo le scale. Cantina e box si trovano sullo stesso piano, non ci sono ostacoli che li separano”.
Ai pm ha spiegato di aver abbandonato i resti di Giulia verso le 3:00 di notte di mercoledì 31 maggio ma, da un primo esame medico, sembra che il cadavere sia rimasto in quel luogo per almeno 48 ore. Il trasferimento del cadavere in via Monte Rosa, dove è stato ritrovato, potrebbe risalire quindi già alla notte di martedì 30 maggio.
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