Pubblicato il 1 Aprile 2021
Si è conclusa con un aggiornamento alla seconda settimana di aprile la riunione voluta dal sindaco Lucio Greco per avviare una nuova concertazione con la Regione e provare a risolvere definitivamente una delle tante eredità negative della città: la situazione disastrosa delle dighe Comunelli, Disueri e Cimia.
Gli invasi, sebbene molto ampi, sono per buona parte inutilizzabili a causa di oltre 20 anni di mancanza di manutenzioni ordinarie e straordinarie, con tutte le drammatiche conseguenze per una categoria già vessata come quella degli agricoltori.
All’incontro hanno preso parte, in videoconferenza, il dirigente generale del Dipartimento regionale per l’acqua e i rifiuti, ing. Calogero Foti, e Salvatore Darma in rappresentanza del Consorzio di Bonifica. Al Comune, al fianco del Primo Cittadino, l’assessore all’agricoltura Cristian Malluzzo e l’agronomo Piero Lo Nigro.
L’interlocuzione avviata con i vari soggetti coinvolti già a dicembre aveva permesso di risolvere il problema dello scarico di fondo di Comunelli, e ora si vogliono trovare soluzioni a breve, medio e lungo termine.
“Ci sono interventi che richiedono tempo, altri che si possono fare subito. Pioritario è risolvere la questione dei fanghi presenti a Comunelli – ha sottolineato Lo Nigro– e porre rimedio alle criticità della diga Disueri, che da 2 anni non eroga acqua a causa di una interruzione nella condotta intermedia, rendendo veramente critica la situazione per le campagne circostanti. Pensare a questo problema significa pensare al futuro della città, ed è un bene che questa amministrazione se ne stia facendo carico, provando a colmare decenni di lacune da parte del mondo politico regionale”.
L’esigenza di richiedere urgentemente questo incontro è nata dopo l’ultimo sversamento delle acque piovane invasate all’interno della Disueri che sono state scaricate interamente a mare.
“Abbiamo chiesto come sia meglio intervenire in tutte e tre le dighe – ha spiegato, al termine, l’assessore Malluzzo – anche perchè andiamo verso la stagione estiva che comporta un alto rischio siccità. L’eliminazione dei fanghi è essenziale, visto che la sua presenza non permette di conservare acqua.
Chiederemo agli Enti preposti un cronoprogramma di interventi per risolvere una volta per tutto questo problema, oltre a cercare di capire che fine abbia fatto l’appalto da 20 milioni per la sponda sinistra della diga Disueri, problema che si trascina dal lontano 2004. Non solo. Diverse sono le gare per la messa in sicurezza delle dighe mai partite, sebbene con importi di piccola entità, e vorremmo capire perchè”.
“Questo primo confronto – ha concluso il sindaco Greco – arriva dopo una serie di nostre sollecitazioni al Dipartimento Regionale per l’acqua e i rifiuti. Stiamo parlando di problemi estremamente datati, ma che ho voluto mettere al centro dell’agenda della mia amministrazione.
Stiamo tracciando un primo quadro generale dello stato dell’arte di tutti gli invasi del territorio di Gela, e la situazione è davvero difficile.
Agli agricoltori, però, vorrei dire che siamo seriamente consapevoli di dover dare risposte concrete al comparto. Per cui ben venga questo primo incontro interlocutorio, che servirà ad avviare una ricognizione complessiva per poi capire quali interventi, Regione ed ente gestore Consorzio, possono iniziare a fare per scongiurare una nuova emergenza siccità. Chiusa la fase industriale, l’agricoltura è la prima fonte di reddito a Gela, quindi è nostra intenzione andare avanti bene su questo percorso”.