In questi giorni sta facendo parlare molto di sé la vicenda relativa alla sospensione di Salvo Pogliese dalla carica di sindaco di Catania. L’ultimo step è stata la respinta del ricorso presentato dai suoi legali Eugenio Marano e Claudio Milazzo da parte della Procura della Repubblica del capoluogo etneo. In queste ore si stanno susseguendo diverse voci riguardanti le probabili dimissioni dalla carica di sindaco, auspicate da diverse personalità politiche in città e che per lui invece potrebbero essere motivate sia dall’attuale sospensione che da aspirazioni ad altri ruoli politici.
Per il primo aspetto si attende che in Parlamento venga discussa la modifica della legge Severino, che lo ha portato alla sospensione, che si arrivi alla prossima udienza fissata per il 10 aprile. Per il secondo aspetto invece c’è da considerare anche un’eventuale candidatura di Pogliese per le elezioni nazionali, nelle quali la legge Severino non viene applicata. In consiglio comunale il clima non sarebbe comunque dei migliori e la conferma arriva dal capogruppo del Movimento 5 Stelle, Graziano Bonaccorsi, che ha sottolineato come si attenda di sapere il destino del primo cittadino, ma che ha soprattutto mostrato gli strascichi che potrebbero esserci in caso di dimissioni.
Si respira tensione in consiglio comunale?
“Nella seduta di domani si capirà meglio che clima c’è. Tra i consiglieri della maggioranza c’è comunque molta tensione perché la voce riguardante le sue dimissioni si fa sempre più insistente, soprattutto fra loro”.
Vi aspettate le dimissioni imminenti?
“Sono diversi mesi che sentiamo queste voci, ma credo che lui debba fare le sue considerazioni di natura politica. Io comunque non escludo che per lui possa essere soltanto un momento di debolezza e che poi possa ripensarci”.
Come vi organizzerete in caso di elezioni anticipate?
“Sarebbe un massacro per tutti, ma in particolare per la maggioranza, che dovrà scegliere i candidati. Teniamo conto che le elezioni sono imminenti già a Palermo, a Messina, in altri centri dell’isola e, dulcis in fundo, anche per la Regione Siciliana. Siamo tutti con il fiato sospeso, ma loro ancora di più perché avrebbero grosse difficoltà a organizzarsi“.
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