Pubblicato il 2 Settembre 2020
Diventare poliglotti in alcuni semplici passi: è possibile? Secondo gli ultimi dati sarebbe sufficiente, al fine di migliorare le proprie capacità, una piccola e impercettibile stimolazione cerebrale attraverso l’orecchio: grazie a un piccolo auricolare. Secondo l’opinione degli studiosi, si determinano così rilevanti miglioramenti nelle capacità degli adulti di riconoscere i toni della lingua straniera. Si tratta di un effetto memoria, che si protrae anche quando si fanno prove a stimolazione interrotta.
Diventare poliglotti: il lavoro degli scienziati
Gli studi dei neuroscienziati dell’Università di Pittsburgh e dell’Università della California parlano chiaro: con una stimolazione mirata, a quanto pare la capacità di imparare una lingua straniera migliora di conseguenza. Ecco come il sistema è stato testato: il team ha progettato un piccolo dispositivo dell’orecchio esterno per stimolare in modo non invasivo il nervo vago transcutaneo (tVNS), attraverso impulsi elettrici indolori. Se si lavora con dei gruppi, è possibile fare una comparazione con coloro che non hanno ricevuto la stimolazione.
I ricercatori hanno reclutato un gruppo di 36 adulti madrelingua inglese. E’ stato chiesto loro di ascoltare e tentare di identificare quattro diversi toni del mandarino: un compito che può essere particolarmente difficile per gli anglofoni.
Un piccolo dispositivo nell’orecchio, ed ecco che ogni cosa diventa comprensibile. Ecco la maniera per potenziare il proprio cervello: per coloro che hanno già una spiccata attitudine per le lingue, si tratta di affinare le proprie propensioni. Lo studio è stato pubblicato dalla rivista Science of Learning.
Diventare poliglotti: perché è difficile imparare le lingue da adulti
Che cosa avviene quando si cerca di imparare le lingue in età avanzata? Il cervello adulto è meno duttile, meno capace di rimodellare le sue reti sinaptiche per adattarsi a nuove informazioni: a differenza di quello dei bambini, che risulta più elastico. Ma c’è di più. Sulla base di ricerche recenti, la stimolazione del sistema nervoso, se associata a stimoli comportamentali, può portare a una migliore plasticità e richiamo della memoria, come detto. Si attendono sviluppi.