Recentemente Ilaria Salis, l’insegnante lombarda detenuta in Ungheria da oltre 13 mesi per l’aggressione a militanti di estrema destra ungheresi, ha ottenuto gli arresti domiciliari. Una buona notizia per lei, “rovinata” però dal fatto che è stato reso noto il suo domicilio e, come c’era da aspettarsi, puntualmente sono arrivate le minacce dei naziskin ungheresi che hanno “promesso” una “cosina gradita”.
I Giuristi Democratici, osservatori internazionali designati per il chiacchieratissimo processo contro la Salis, hanno denunciato il comportamento a dir poco inqualificabile del giudice Jozsef Sos che, durante l’udienza in cui annunciava i domiciliari, ha reso pubblico il domicilio dove la ragazza avrebbe soggiornato.
Sos ha ordinato ai presenti di non divulgare il domicilio, ma ormai il patatrac era fatto e infatti poco dopo è diventato di pubblico dominio. Ora è a rischio la sicurezza dell’insegnante, ma anche della famiglia italiana che la ospita. “Un effetto prevedibile e previsto, che rende di una gravità inaudita quanto avvenuto in aula” – hanno tuonato i Giuristi Democratici.
I Giuristi Democratici hanno inviato una lettera alle istituzioni e alle rappresentanze diplomatiche italiane in Ungheria, sottolineando che l’incolumità di Ilaria Salis deve essere una priorità e chiedendo un intervento rapido e tempestivo. Hanno inoltre ricordato le dure prove che la Salis ha dovuto già affrontare finora, come le catene ai piedi e alle mani durante le varie udienze del processo o il trattamento degradante nelle carceri ungheresi.
La lettera si conclude nella speranza che la Salis possa essere eletta al Parlamento Europeo, per il quale si è candidata con Alleanza Verdi Sinistra, un’elezione che costringerebbe l’Ungheria a scarcerarla.
L’odissea di Ilaria Salis era iniziata l’11 febbraio del 2023, quando fu arrestata con l’accusa di aver aggredito militanti di estrema destra. Trascorsi 15 mesi di carcere, adesso ha ottenuto gli arresti domiciliari e la prossima udienza è fissata al prossimo 6 settembre.
Roberto Salis, padre di Ilaria, ha auspicato un’elezione della figlia, che potrebbe dare il suo contributo nella lotta per i diritti umani e che si batterebbe per temi caldi e importanti come l’immigrazione e le carceri.
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