Pubblicato il 13 Maggio 2024
C’era una volta Novak Djokovic? Chissà. Di certo, il numero uno al mondo del tennis non fa più paura. Anzi, invita anche la sorriso benevolo quando cerca di giustificare in maniera grottesca l’ennesima sconfitta.
Gli Internazionali di Roma, dopo le rinunce di Alcarez e Sinner, salutano anche il serbo, eliminato così come Nadal.
Djokovic è stato spazzato via in soli due set (6-2, 6-3) dal cileno Alejandro Tabilo al terzo turno.
Rome is stunned 😳
— Tennis TV (@TennisTV) May 12, 2024
Alejandro Tabilo claims the biggest win of his career so far, defeating number 1 seed Djokovic 6-2 6-3 in 67 minutes at the @InteBNLdItalia #IBI24 pic.twitter.com/ptutzb1LTj
Un 2024 disastroso, per il tennista serbo che adesso rischia di vedersi sottratto il trono, visto che che quest’anno ancora non ha conquistato un trofeo.
La sconfitta è ancor più clamorosa dell’episodio che l’ha preceduta, quando dopo la vittoria contro Corentin Moutet (quello a cui ha squillato il cellulare durante il match…) mentre firmava autografi è stato colpito sulla testa dalla borraccia caduta dallo zaino di un fan.
Episodio sul quale avevo poi ironizzato alla vigilia della partita con Tabilo, presentandosi al campo con un caschetto protettivo.
Salvo poi individuare proprio nella borraccia la causa della sua debacle. Insomma, dall’ironia al piagnisteo forse ancor più sorprendente della regolata ricevuta dal cileno.
“Non saprei, devo verificarlo, ma potrebbe essere” ha risposto al giornalista che in conferenza stampa gli ha chiesto se l’incidente della borraccia possa avere influito.
“Di certo la condizione era diversa. Ieri ho fatto un semplice allenamento, non sentivo niente, ma non mi sentivo nemmeno come le altre volte. Oggi, sotto forte stress, è stato piuttosto brutto, non in termini di dolore, ma in termini di equilibrio. Non avevo alcuna coordinazione. Ero un giocatore completamente diverso da quello di due sere fa”, ha aggiunto.
E sulla dinamica dell’incidente ha, inoltre, parlato di semplice “sfortuna” e di un episodio “accidentale”, ma che “sicuramente mi ha influenzato molto”.