“L’approvazione dell’emendamento dei relatori al decreto Semplificazioni e fortemente sostenuto dal gruppo del Partito Democratico alla Camera sul dissesto idrogeologico è una vera e propria rivoluzione copernicana. Si introducono, infatti, procedure più rapide e norme più efficaci per le azioni di contrasto al rischio idrogeologico. I commissari straordinari potranno ridurre della metà i termini per gli espropri”. Lo dichiara la deputata dem Stefania Pezzopane, capogruppo Pd in commissione Ambiente.
“L’emendamento dei relatori, Annagrazia Calabria di FI e il collega del Pd Roberto Morassut – prosegue la deputata dem – trae la sua forza da una nostra proposta di legge che presentammo lo scorso maggio. La biodiversità del nostro Paese è sinonimo di grande ricchezza, ma anche di fragilità e a causa dei sempre più frequenti eventi atmosferici avversi causati dal cambiamento climatico, il dissesto idrogeologico diventa un fenomeno da gestire quotidianamente. Come nella nostra proposta, con l’emendamento approvato puntiamo a dimezzare i tempi per gli espropri e per le autorizzazioni paesaggistiche, dotando le amministrazioni regionali di nuove competenze tecniche e ritirando i poteri commissariali a quelle regioni che non li esercitano, rimettendo quei poteri allo Stato”.
E ancora: “Ci sono oltre 20 miliardi di euro da utilizzare per mettere in sicurezza in nostro territorio, tuttavia, a volte non si riesce a spenderli nei tempi previsti e in modo appropriato. Siamo convinti che, con questo emendamento, la lotta al dissesto idrogeologico acquisti un’arma straordinaria che potrà diventare il volano sia per la ripresa economica, sia per la messa in sicurezza del territorio in modo sostenibile. Puntiamo sui territori e sulla salvaguardia del nostro ecosistema ed insieme creiamo lavoro per le imprese che operano nel campo del dissesto idrogeologico, vera piaga del nostro Paese“.
Stefania Pezzopane, deputata Pd, ha aggiunto: “Il fondo perequativo infrastrutturale, previsto dalla legge di bilancio 2021 e dotato di 4,6 miliardi di euro da spendere in 5 anni, è salvo. E lo sarà ancora per la montagna e le aree interne, come era stato concordato dagli Stati generali della montagna del luglio scorso a Roccaraso con l’ex Ministro Boccia. Il fondo era stato fortemente richiesto e voluto da Uncem per colmare le sperequazioni territoriali, investendo su infrastrutture e opere pubbliche. Il fondo era stato inserito nella finanziaria 2021 dopo una energica battaglia del Partito democratico e dall’ora consigliere del Ministro Boccia per la montagna e le aree interne, il collega Enrico Borghi. Ora, un articolo del decreto Semplificazioni approvato dal governo metteva in discussione questa scelta strategica. Grazie a un mio emendamento all’articolo 59 del decreto, approvato questa mattina all’1,40, il fondo di 4 miliardi e 600 milioni è stato ripristinato, portando la scadenza a fine 2021. È una somma ingente per fare perequazione al fine di riequilibrare il gap infrastrutturale del Paese. Era un errore del Governo che con i colleghi del Gruppo Pd ho voluto coraggiosamente porre, affrontare e risolvere”.
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