Sono giorni di lutto e di disperazione ad Ercolano, dopo la tragica esplosione in un capannone di fuochi d’artificio che è costata la vita a tre giovani, un ragazzo 18enne di origini albanesi al suo primo giorno di lavoro e due sorelle gemelle, originarie a quanto pare di Marigliano.
Il padre del 18enne, quando ha saputo dell’esplosione, si è precipitato con la moglie e l’altro figlio in via Patacca 94, il luogo dove si è consumata la tragedia. Distrutto dal dolore, ha detto in lacrime ai carabinieri: “Datemi una pistola, mi voglio sparare!”. Parole dettate dalla rabbia e dallo strazio di aver perso un figlio nel fiore degli anni in una circostanza così tragica.
Da quanto emerso finora, la fabbrica dove si è verificata l’esplosione aveva aperto i battenti solo lo scorso weekend, in previsione delle festività natalizie. Sul posto sono giunti anche i cani molecolari, per verificare se ci fossero altre persone sepolte sotto le macerie.
In realtà al momento le vittime non sono ancora identificabili ufficialmente, per questo motivo i carabinieri hanno detto che non è possibile confermare ancora il nome e l’identità delle persone decedute. Non sembrano comunque esserci dubbi sull’identità dei tre giovani, che si trovavano in quel momento nella fabbrica in pausa pranzo, secondo le informazioni trapelate.
L’ennesima strage sul lavoro che è stata commentata con parole dure da Nicola Ricci, segretario generale Cgil Napoli e Campania, che ha espresso dolore e rabbia per la morte di tre giovanissimi al primo giorno di lavoro in una struttura che, a quanto pare, era abusiva. Cordoglio e sdegno però non bastano più per fermare quest’ondata di morti sul lavoro, ha osservato Ricci, e ha chiesto al Governo Meloni di intervenire per porre fine a quella che è diventata una carneficina.
“Al Governo Meloni che continua con la politica dei tagli, anche sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori, non possiamo che rispondere con la protesta e lo sciopero generale” – ha tuonato Ricci, che per l’appunto ha annunciato una manifestazione a Napoli il 29 novembre per chiedere maggiore sicurezza sui posti di lavoro.
Sulla questione è intervenuta anche Melicia Comberlati, segretaria generale della Cisl Napoli, che ha espresso vicinanza alle famiglie delle persone morte in questa tragedia, l’ennesima purtroppo in un territorio già pesantemente martoriato, e che ha chiesto di individuare le cause e gli eventuali responsabili di quanto accaduto.
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