Pubblicato il 16 Dicembre 2024
Non solo evadeva con frequenza dai domiciliari dove era finito per droga, ma registrava e postava le sue “imprese” anche sui social, in particolare su Tiktok, un 56enne a Lettere, in provincia di Napoli. L’uomo ignorava che tra i suoi follower c’erano anche alcuni carabinieri, che hanno avuto modo di documentare ben 6 evasioni del 56enne, comparando i video con le telecamere di sorveglianza installate intorno alla sua abitazione. L’uomo è stato quindi arrestato e portato in carcere su provvedimento dell’ufficio di sorveglianza del tribunale di Napoli.
Il tiktoker che evade dai domiciliari
Come riferito dall’Ansa, sono diversi i video che incastrano l’uomo riprendendolo mentre esce di casa evadendo dai domiciliari. In un video si vede l’uomo che corre e, con fare un po’ beffardo, saluta con la mano. In un altro filmato, con la canzone di Eugenio Bennato in sottofondo col ritornello “arrivano le guardie” (che poi sono arrivate davvero), l’uomo riprende una strada che ha raggiunto uscendo di casa. Il tiktoker evasore non poteva immaginare che tra i suoi follower ci fossero dei carabinieri che lo hanno incastrato, ma non è certo la prima volta che il desiderio matto di comparire sui social è risultato fatale per malviventi e latitanti.
Gli altri casi in cui i social hanno “tradito”
Tra i tanti casi in cui i social hanno “tradito” c’è quello di un 20enne che, lo scorso luglio, ad Ischia durante un video in auto insultò pesantemente i carabinieri che lo fermarono un posto di blocco. Gli insulti finirono sui social, una leggerezza che il ragazzo ha pagato con l’accusa di diffamazione a mezzo web. Sempre a luglio due fratelli ai domiciliari ottennero un permesso per delle finte visite mediche, ma il loro obiettivo era partecipare alla festa di comunione dei rispettivi figli. La missione fu portata a termine, ma i due non seppero resistere alla voglia di pubblicare sui social le foto e i video della festa. Quella leggerezza si rivelò fatale, poiché permise ai carabinieri di ricostruire la messinscena dei due fratelli, per i quali è stata poi richiesta la misura cautelare in carcere.