« Torna indietro

La clamorosa decisione di don Enzo: “Troppe bestemmie e parolacce, l’oratorio chiude”

Pubblicato il 7 Giugno 2023

C’è grande amarezza ma non ancora rassegnazione nelle parole di don Enzo Raimondi, il parroco della piccola comunità di Maleo, nel basso lodigiano, che ha dovuto prendere una decisione sofferta quanto necessaria: chiudere l’oratorio.

Colpa di un gruppo di ragazzi, che dicono parolacce e bestemmie, lasciano sporcizia in giro, si comportano da bulli con i più piccoli e ridono se vengono ripresi.

La proposta della tessera per entrare nell’oratorio

Qualcuno, per provare ad arginare la maleducazione di questi ragazzi, ha proposto addirittura una tessera per entrare nell’oratorio, una sorta di divisione tra “buoni e cattivi”.

Una proposta che don Enzo ha respinto, poiché “l’orario è aperto, è la casa di tutti”, per poi aggiungere: “Penso sia una scelta positiva non precludere l’accesso a nessuno. Si chiede una cosa sola, la buona educazione, ma questo vale dappertutto. Siamo un paese di 3mila abitanti e questi ragazzi difficili sono un gruppetto di 16-17enni, alcuni anche di fuori”.

Don Enzo ha poi chiesto il supporto delle famiglie, che sono le prime a mancare: “Ragazzi disturbati, che hanno problemi e famiglie che spesso li seguono poco ed è difficile incontrare. Gli stessi già l’anno scorso in piscina si sputavano addosso ed erano stati allontanati e il sospetto è che ci siano loro dietro le “vedovelle” divelte in centro e alla stazione ferroviaria nei giorni scorsi”.

Ragazzi che non hanno alcun rispetto per niente e per nessuno, come spiega don Enzo. Quando lui li riprende lì per lì smettono, ma poi riprendono subito dopo, mentre va molto peggio ai collaboratori dell’oratorio, spesso pensionati, che vengono mandati a quel paese.

“Un segnale per cambiare le cose”

Don Enzo con la chiusura dell’oratorio ha voluto mandare un messaggio forte, ma anche prendersi una pausa per capire come intervenire nel modo più adeguato: “Ho deciso di chiudere per dare un segnale e per avere modo di confrontarmi con i miei collaboratori e capire il da farsi. Proporremo un incontro con un pedagogista per dare loro qualche consiglio su come approcciare questi ragazzi e stiamo valutando la possibilità di avere un educatore professionale in oratorio, anche se non sarà facile per i costi”.

Oltre alla maleducazione, c’è anche una scarsa vocazione e sono sempre di meno i giovani che si recano in oratorio per dare una mano. “Io non ce l’ho con nessuno, sono amareggiato, dispiaciuto, rattristato per questi ragazzi perché probabilmente hanno delle difficoltà, per quelli bravi che subiscono le conseguenze dei loro comportamenti e per noi adulti che non sappiamo come affrontare quel disagio. Io faccio quello che posso visto che non posso essere in due posti nello stesso tempo” – conclude con amarezza il parroco.

“L’oratorio è ammalato e per qualche giorno rimarrà chiuso” – aveva scritto don Enzo, facendo riferimento al malessere dovuto alla cattiva educazione. Domani l’oratorio riaprirà, nella speranza che i ragazzi abbiano capito la lezione e che possano aver trovato nel frattempo un po’ di buona educazione.