Pubblicato il 22 Aprile 2022
“Non volevo smettere di fare Don Matteo, avrei solo voluto farlo in maniera diversa perché i tempi del set erano molto impegnativi”.
Così Mario Girotti, alias Terence Hill, il nome d’arte col quale interpreta, l’amato, amatissimo Don Matteo. Anzi, interpretava. Perché dopo venti anni con l’abito alare, Terence Hill ha dato l’addio a “Don Matteo”. Giovedì sera è stata trasmessa l’ultima puntata della serie tv con protagonista il parroco adesso sostituito da Don Massimo, che ha il volto di Raoul Bova.
Una svolta nella sceneggiatura che ha sollevato un polverone sui social network.
Terence Hill è stato il protagonista assoluto della fortunatissima fiction di casa Rai, un personaggio apprezzato da grandi e piccini. Un grande legame con il pubblico confermato dagli ascolti record registrati: 6 milioni e 93 mila spettatori, con il 28,83 per cento di share. Un vero e proprio boom, certificato anche dai dati sulle interazioni sui social network.
L’uscita di scena non è stata decisa a cuor leggero da Terence Hill. Lo stesso 83enne ha recentemente confermato in una intervista a Tv Sorrisi e Canzoni che avrebbe continuato a recitare in “Don Matteo”. Purtroppo sono venuti a galla problemi legati alla produzione.
Nel corso del dialogo con la rivista, Terence Hill ha ricordato le difficoltà incontrate nella realizzazione dell’ultima stagione, con giornate di lavoro lunghissime e poche ore di sonno. “Bellissimo, per carità, ma anche stancante”, l’ammissione dell’interprete. Per mantenere il ruolo, l’83enne aveva tentato di raggiungere un compromesso: “Avevo proposto di fare quattro film all’anno, sul modello del Commissario Montalbano. Purtroppo la mia idea non è stata accettata dalla Rai che, per ottimizzare i costi, ha bisogno della serie lunga”, dice con amarezza.
“Grazie Terence per averci tenuto compagnia per tutti questi anni, per noi Don Matteo sarai sempre tu”, “Questa è la fine di un’era”, “Non sarà più lo stesso senza il mitico Terence”: questi alcuni dei commenti apparsi in rete nelle scorse ore.
E SE FOSSE PRONTO UN COLPO DI SCENA?
Però, chissà, forse ci sarà un clamoroso colpo di scena. Forse è una astuta trovata per rendere ancor più stellare il futuro della fiction. Lo fa sospettare l’ultima puntata con protagonista Don Matteo.
A fine puntata, dopo più di cento minuti e dopo aver risolto il caso prima dei carabinieri, il parroco spegne le luci, controlla che in casa tutto sia in ordine, l’ultimo sguardo ai ragazzi. In chiesa è davanti al crocifisso di legno, lo fissa in attesa di una risposta poi viene scortato da due uomini, un’auto nera lo aspetta e parte in piena notte.
Cosa è accaduto? Cosa si vuole lasciare intendere? Rapito, forse preso in ostaggio, forse consegnato volontariamente, e a chi? Insomma, il finale misterioso sembra non mettere la parola fine al lungo amore con il pubblico iniziato il 7 gennaio del 2000. Domande in sospeso, in attesa di una risposta. Una scelta narrativa che porta lo spettatore a credere all’arrivederci e non all’addio.