Pubblicato il 4 Ottobre 2024
Sembra profilarsi un altro caso Scurati. Dopo la presunta censura della Rai allo scrittore giunto al sesto e ultimo libro della saga che scandaglia a fondo Mussolini e l’Italia del Ventennio, un altro monologo televisivo sarebbe stato imbavagliato. E’ quel che denuncia un altro vincitore del Premio Strega, Donatella Di Pietrantonio.
La scrittrice ha denunciato in un’intervista rilasciata a Luca Telese, direttore del quotidiano abruzzese Il Centro, di essere profondamente delusa e amareggiata per il comportamento della tv pubblica.
Il monologo, preparato con cura per il programma Che sarà, condotto da Serena Bortone, lo stesso in cui non è andato in onda Scurati, avrebbe dovuto essere un tributo alla sua terra natale, l’Abruzzo.
“Era un lavoro a cui tenevo molto – spiega Di Pietrantonio -doveva andare in onda circa sette mesi fa, il sabato prima del voto per le elezioni regionali in Abruzzo”.
In quei giorni, però, la scrittrice si era anche esposta politicamente.
Durante una lunga intervista a Repubblica, dichiarò di voler sostenere il candidato del cosiddetto “campo largo”, Luciano D’Amico.
Sarebbe per questo che la Rai avrebbe ritenuto opportuno non fare trasmettere il monologo, che avrebbe violato la legge sulla par condicio.
Di Pietrantonio ricorda che la comunicazione della sospensione non fu diretta a lei, ma alla sua casa editrice: “La Rai ha chiamato la casa editrice, neanche me, e ha detto che poiché mi ero schierata politicamente, il mio intervento doveva essere sospeso”.
Nonostante la decisione fosse stata motivata da esigenze di par condicio, il fatto che il monologo non sia mai stato trasmesso, nemmeno a distanza di mesi dalle elezioni, solleva dubbi e polemiche.
“È questa la cosa più brutta – prosegue la scrittrice – Sono passati ormai sette mesi e non ho ancora capito perché il mio intervento non sia mai stato mandato in onda. La sospensione temporanea poteva essere comprensibile, ma a questo punto mi chiedo cosa sia realmente accaduto”.