Pubblicato il 23 Luglio 2024
Continuano a susseguirsi le morti di afroamericani per mano della polizia, che parecchie volte sembra usare con troppa facilità le armi. Uno dei casi più cruenti è la sparatoria dell’aprile del 2023 a Chicago, quando un ragazzo 26enne afroamericano fu crivellato da ben 96 colpi durante un controllo. Nella notte tra il 5 e il 6 luglio scorso si è verificata un’altra tragedia che è culminata con la morte di una donna 36enne di Springfield, Sonya Massey, deceduta dopo essere stata raggiunta da colpi di pistola esplosi dagli agenti della polizia.
La polizia uccide la donna che avrebbe dovuto proteggere
L’intero video è stato immortalato dalla body cam di un poliziotto e le sequenze sono davvero drammatiche. La donna aveva chiamato il 9-1-1 per segnalare la presenza di estranei in casa, forse ladri, e poco dopo è sopraggiunta la polizia che ha accompagnato la 36enne nella sua proprietà.
La situazione sembra abbastanza tranquilla, con la donna seduta sul suo divano e gli agenti che le fanno delle domande. Poi la 36enne ad un certo punto si alza e va verso una pentola sul fuoco, allarmando uno dei due agenti che sorridendo la invita ad allontanarsi: “Non abbiamo bisogno del fuoco finché siamo qui”.
La donna però a quel punto rivolge parole un po’ sinistre all’agente: “Ti rimprovero nel nome di Gesù”, afferrando la pentola per i due manici. L’agente, temendo forse che la donna volesse lanciargli contro la pentola con acqua calda, le urla: “Meglio che tu non lo faccia o giuro su Dio che ti sparo in faccia”.
Il tutto si svolge nel giro di pochi secondi e improvvisamente partono dei colpi di pistola, probabilmente 3. Le ultime parole dette dalla donna, ormai in fin di vita, sono state: “Ok, mi dispiace” – anche se non è chiaro a chi erano indirizzate e per cosa.
Race soldiers racially executed an innocent Black woman named Sonya Massey, by falsely claiming she was threatening them with boiling water. Notice the Viking Calendar tattoo on the race soldier's arm, that is common among white supremacists pic.twitter.com/THAEiBZze5
— Tariq Nasheed 🇺🇸 (@tariqnasheed) July 23, 2024
La condanna
Ieri il poliziotto che ha sparato, l’agente Grayson, è stato condannato dall’ufficio del procuratore distrettuale della contea di Sangamon, licenziato e accusato di omicidio e abuso d’ufficio. Come evidenziato dal video la sua reazione è apparsa spropositata, dal momento che non sembravano esserci pericoli imminenti per i due agenti.
La notizia ha profondamente scosso gli Stati Uniti, che già stanno facendo i conti con situazioni molto spinose come il ritiro di Biden dalla corsa alla Casa Bianca e l’attentato a Trump. Lo stesso Biden, che sarà comunque presidente degli USA almeno fino a novembre, ha espresso il suo dolore per quanto accaduto: “La morte di Sonya per mano di un agente intervenuto ci ricorda che troppo spesso gli afroamericani temono per la loro sicurezza in modi che molti di noi non conoscono”.