Continuano a susseguirsi le morti di afroamericani per mano della polizia, che parecchie volte sembra usare con troppa facilità le armi. Uno dei casi più cruenti è la sparatoria dell’aprile del 2023 a Chicago, quando un ragazzo 26enne afroamericano fu crivellato da ben 96 colpi durante un controllo. Nella notte tra il 5 e il 6 luglio scorso si è verificata un’altra tragedia che è culminata con la morte di una donna 36enne di Springfield, Sonya Massey, deceduta dopo essere stata raggiunta da colpi di pistola esplosi dagli agenti della polizia.
L’intero video è stato immortalato dalla body cam di un poliziotto e le sequenze sono davvero drammatiche. La donna aveva chiamato il 9-1-1 per segnalare la presenza di estranei in casa, forse ladri, e poco dopo è sopraggiunta la polizia che ha accompagnato la 36enne nella sua proprietà.
La situazione sembra abbastanza tranquilla, con la donna seduta sul suo divano e gli agenti che le fanno delle domande. Poi la 36enne ad un certo punto si alza e va verso una pentola sul fuoco, allarmando uno dei due agenti che sorridendo la invita ad allontanarsi: “Non abbiamo bisogno del fuoco finché siamo qui”.
La donna però a quel punto rivolge parole un po’ sinistre all’agente: “Ti rimprovero nel nome di Gesù”, afferrando la pentola per i due manici. L’agente, temendo forse che la donna volesse lanciargli contro la pentola con acqua calda, le urla: “Meglio che tu non lo faccia o giuro su Dio che ti sparo in faccia”.
Il tutto si svolge nel giro di pochi secondi e improvvisamente partono dei colpi di pistola, probabilmente 3. Le ultime parole dette dalla donna, ormai in fin di vita, sono state: “Ok, mi dispiace” – anche se non è chiaro a chi erano indirizzate e per cosa.
Ieri il poliziotto che ha sparato, l’agente Grayson, è stato condannato dall’ufficio del procuratore distrettuale della contea di Sangamon, licenziato e accusato di omicidio e abuso d’ufficio. Come evidenziato dal video la sua reazione è apparsa spropositata, dal momento che non sembravano esserci pericoli imminenti per i due agenti.
La notizia ha profondamente scosso gli Stati Uniti, che già stanno facendo i conti con situazioni molto spinose come il ritiro di Biden dalla corsa alla Casa Bianca e l’attentato a Trump. Lo stesso Biden, che sarà comunque presidente degli USA almeno fino a novembre, ha espresso il suo dolore per quanto accaduto: “La morte di Sonya per mano di un agente intervenuto ci ricorda che troppo spesso gli afroamericani temono per la loro sicurezza in modi che molti di noi non conoscono”.
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