Pubblicato il 21 Dicembre 2024
Sta diventando un giallo il caso di Fabiola Capresi, donna 57enne morta martedì 17 dicembre dopo essere stata investita da un’auto lungo la strada provinciale di via Tre Comuni a Montescudaio, in provincia di Pisa. Come riportato da Il Tirreno i carabinieri della compagnia di Volterra, oltre all’ipotesi di omicidio stradale, stanno seguendo anche un’altra pista e cioè quella di omicidio volontario.
Donna investita a Pisa, clamorosa svolta nelle indagini
Gli inquirenti stanno indagando sull’ipotesi di omicidio volontario, che sarebbe corroborata da alcuni elementi, a partire dalla violenza dell’impatto. La donna è stata colpita in pieno e da dietro, quindi non avrebbe avuto né il modo né il tempo di evitare l’impatto. Dalle ferite riportate alla testa e sul resto del corpo è probabile che la 57enne, dopo essere stata investita con il lato dell’auto, abbia poi urtato contro il parabrezza.
Non ci sarebbero segni di frenata, elemento che farebbe ipotizzare che il conducente fosse pronto a rimettersi subito in carreggiata dopo aver colpito la donna. Secondo gli inquirenti, in caso di incidente stradale fortuito, la donna si sarebbe dovuta trovare sulla carreggiata, e non sulla parte erbosa che costeggia la strada. Tra l’altro, sempre secondo gli inquirenti, se il conducente avesse colpito inavvertitamente la donna, ipotesi da non escludere considerando la zona molto buia, difficilmente sarebbe riuscito a mantenere il controllo del mezzo.
Le indagini top secret
Come riferito da Il Tirreno, gli inquirenti stanno scavando anche nella vita della donna e sarebbero emersi degli elementi, non resi pubblici per questioni di privacy ma noti in paese, che lascerebbero intendere che poteva avere dei conti in sospeso con alcune persone. Tra l’altro la donna faceva abitualmente quella strada a piedi, anche due volte al giorno e quasi sempre alle stesse ore. Il presunto assassino quindi conosceva le abitudini della donna e, se avesse voluto investirla, sapeva dove e quando trovarla.
Gli inquirenti, dopo aver ascoltato l’autista dell’autobus sul quale la donna era a bordo poco prima di morire e il suo compagno Gianni Cavallini, hanno deciso di sentire altre persone vicine a lei per avere un quadro completo della situazione. Al vaglio anche le immagini delle telecamere installate all’ingresso di Guardistallo e nei negozi lungo la provinciale, nella speranza di poter individuare il passaggio di qualche auto sospetta senza un faro tra le 17:16 e le 17:30. Vicino al luogo dell’incidente è infatti stato trovato un faro, che probabilmente appartiene ad un’auto e non ad un furgoncino, come si era ipotizzato inizialmente. In ogni caso gli investigatori si stanno muovendo col massimo riserbo e nulla è trapelato sulle frequentazioni e sulle amicizie della 57enne.
I sospetti del compagno
Tra gli inquirenti serpeggia il dubbio di un possibile omicidio volontario, e anche il compagno della donna la pensa così: “Sì, è possibile, l’hanno uccisa”, ha detto a Il Tirreno. Tuttavia non ha voluto fornire altri particolari o informazioni sulla donna con la quale stava insieme da 15 anni, né tanto meno su eventuali sospetti: “Quello che so l’ho detto ai carabinieri” – si è limitato a dire.