Le donne trans escluse dai tornei di scacchi

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Le donne transgender non potranno di partecipare ai tornei di scacchi femminili di alto livello, una decisione che ha scatenato critiche, generando perplessità anche da parte delle donne cisgender.

La Federazione Internazionale di Scacchi (Fide) ha deciso che una giocatrice con una transizione da maschio a femmina “non ha il diritto di partecipare a eventi ufficiali Fide per donne” fino a una nuova decisione, che potrebbe richiedere fino a un massimo di due anni.

Il regolamento entrerà in vigore il 21 agosto, ma ha lasciato perplessi alcuni membri della comunità scacchistica che si sono chiesti se il sesso biologico offra qualche vantaggio nel gioco.

L’opportunità di permettere alle donne transgender di partecipare a competizioni sportive femminili, sta da tempo suscitando forti perplessità in quanto una donna transgender, ha comunque i muscoli e la forza di un uomo biologico. Negli scacchi però la forza fisica non c’entra niente, ma solo l’intelligenza, e quindi pensare che un trans possa avere un vantaggio in quando biologicamente uomo è come dire che gli uomo sono potenzialmente più intelligenti in quanto tali.

Così come riporta il Times, in base alle nuove regole, i giocatori transgender potranno competere nei tornei open, ma non potranno giocare negli eventi per sole donne. Questi eventi sono stati creati per incoraggiare un maggior numero di donne nel gioco e celebrare i loro risultati in un campo fino ad ora largamente dominato dagli uomini, e non esistono tornei ufficiali riservati esclusivamente ai giocatori maschi.

Attualmente solo il 15% circa dei giocatori di scacchi iscritti alla Fide sono donne, ma si tratta comunque di un record. La popolarità del gioco tra i giovani è cresciuta negli ultimi anni, grazie anche alla serie Netflix “La regina degli scacchi”, con la protagonista Anya Taylor-Joy.

La 35enne Yosha Iglesias, trans francese riconosciuta come donna dalla Fide, ha definito l’ultima mossa “Straziante”.

“Non c’è alcun vantaggio biologico – ha detto al Times – Non si tratta di biologia, ma di sociologia, psicologia e di sessismo, di aggressività” da parte della Fide, ha aggiunto.

“Dicono di non essere contro i trans, di lottare per proteggere lo sport femminile, anche se a loro non interessa affatto lo sport femminile”, ha concluso.

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Redazione Nazionale

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