Pubblicato il 18 Febbraio 2021
Il presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi prima del voto di fiducia alla Camera si è espresso in questo modo: “Ho ascoltato con grande interesse i dibattiti di oggi, ne ho tratto molti spunti. Primo punto: cosa fare con le piccole e medie imprese. Ci sono tre aspetti, uno è l’emergenza, un altro riguarda la preparazione delle Pmi per la ripartenza, quando la pandemia incomincerà ad attenuarsi. Poi sono stati sollevati due o tre esempi di tutele specifiche per le Pmi italiane. Sul primo punto, l’emergenza, quel che è stato fatto da noi ricalca abbastanza da vicino, almeno dal punto di vista qualitativo, quel che è stato fatto in altri Paesi europei. Per il secondo punto, la ripartenza, la questione è un poco più di medio periodo e questo incrocia internazionalizzazione, accesso al capitale, investimenti, allo scopo di rafforzare la nostra manifattura e renderla più competitiva. La strada è quella di sostenere il processo di internazionalizzazione delle Pmi, di potenziare il credito di imposta per investimenti, Ricerca e sviluppo nel mezzogiorno e per le spese di consulenza relative alla quotazione delle piccole e medie imprese. Dobbiamo estendere a queste, rendendolo facilmente fruibile, il piano nazionale della transizione 4.0, per accompagnare e favorire le imprese nel processo di transizione ecologica e sostenibilità ambientale. Il terzo punto riguarda tutele specifiche, la tutela del Made in Italy e la tutela contro la concorrenza sleale che le Pmi possono dover affrontare, e qui vi dico subito che l’impegno del governo è totale. Un importante punto riguarda la corruzione. Un Paese capace di attrarre investitori, anche internazionali, deve potersi difendere dai fenomeni corruttivi: deve farlo comunque, ma anche per questo. Essi rappresentano un veicolo di ingerenza criminale anche da parte delle mafie e un fattore disincentivante sul piano economico, per gli effetti repressivi sulla competitività e la libera concorrenza. Al Senato, in merito al Mezzogiorno ho fatto riferimento al credito d’imposta, ma la prima cosa è assicurare legalità e sicurezza, gli altri strumenti si possono, si devono usare, ma se manca quella base… Con riguardo al settore degli appalti pubblici, tradizionalmente sensibile al tema della trasparenza delle procedure della corretta selezione degli operatori, centrale è il ruolo dell’Anac, anche per i suoi compiti di vigilanza collaborativa con le amministrazioni pubbliche. Una delle chiavi per combattere la corruzione è rappresentata dai Presidi di prevenzione, ovvero da quegli strumenti anche di natura pattizia con cui si fa schermo ai tentativi di interferenza illecita esercitata da poteri corruttivi. Molto resta da fare in vista della prevenzione, oggi perseguita attraverso strumenti e meccanismi di carattere ancora troppo formale. Questi meccanismi impegnano pubblici funzionari, cittadini e imprese in numerosi adempimenti, che sottraggono tempo e rendono meno efficace l’azione amministrativa, finendo così per alimentare più che prevenire fenomeni di illegalità. Qui la semplificazione avrebbe una funzione anti-corruttiva. Dobbiamo spostare l’asse degli interventi su un piano più sostanziale, puntando sui due cardini di un’efficace politica di prevenzione, trasparenza e semplificazione.
La Trasparenza della pubblica amministrazione è il presupposto logico, i cittadini devono poter far sentire la loro voce: è la base per la responsabilità. Accesso alle informazioni, siano esse dati qualitativi o quantitativi: questo consente ai cittadini di analizzare l’attività e i processi decisionali pubblici, il tutto in un virtuoso rapporto di collaborazione tra istituzioni e collettività amministrate, che veda rispettato il principio del coinvolgimento attivo della cittadinanza nelle scelte e riesca ad alimentare e consolidare la fiducia nelle istituzioni, ma anche il necessario controllo sociale. La semplificazione dei procedimenti amministrativi serve per snellire e accelerare i processi decisionali pubblici. Sono proprio la farraginosità degli iter, la moltiplicazione dei passaggi burocratici, la causa inaccettabile di ritardi amministrativi, ma anche il terreno fertile in cui si annidano e prosperano i fenomeni illeciti.
E’ vero che i dati quantitativi sulla criminalità nel corso degli anni sono andati migliorando, ma la percezione dei cittadini no. Deve essere la percezione a guidare l’azione, a stimolare un’azione sempre più efficace.
Giustizia: bisognerà intraprendere azioni innovative per migliorare l’efficienza della giustizia civile e penale come servizio pubblico fondamentale, che rispetti tutte le garanzie e i principi costituzionali e che richieda a un tempo un processo giusto e di durata ragionevole in linea con la media di altri Paesi europei. Ci tengo a ribadire che dobbiamo impegnarci a tutelare il sistema economico contro il rischio di infiltrazioni criminali, conseguenti all’immissione di flussi di denaro e di risorse pubbliche anche provenienti dall’Ue.
Last, but not least, in tempi di pandemia non dovrà essere trascurata la condizione di tutti coloro che lavorano e vivono nelle carceri, spesso sovraffollate. Sono esposti al rischio e alla paura del contagio e particolarmente colpiti dalle misure necessarie per contrastare la diffusione del virus.
Lo sport, infine, è profondamente radicato nella nostra società e nell’immaginario collettivo e fortemente colpito dall’emergenza e dalla pandemia. Questo Governo si impegna a preservare e sostenere il sistema sportivo italiano, tenendo conto della sua peculiare struttura e dei molteplici aspetti che lo caratterizzano. Non solo in relazione all’impatto economico, agli investimenti e ai posti di lavoro, ma anche per il suo straordinario valore sociale, educativo, formativo, salutistico. Penso ai grandi eventi sportivi nazionali e internazionali, la cui massima espressione saranno i Giochi olimpici di Milano e Cortina, che l’Italia ospiterà nel 2026. Il lavoro che dobbiamo sviluppare per prepararci al meglio all’evento è già una manifestazione di fiducia nel futuro dell’Italia: sia al suo interno, sia all’estero, oltre che un’occasione per il suo sviluppo, in ispecie nel campo delle infrastrutture, del turismo, dell’innovazione tecnologica, della ricerca, della sostenibilità ambientale. Una nota ancora in merito al turismo. Come ho già detto, è sicuro che riparta, perché siamo l’Italia, quindi esso merita sostegno. Spero condividiate questo sguardo costantemente rivolto al futuro che confido ispiri lo sforzo comune verso il superamento di questa emergenza sanitaria e crisi economica, e che certamente caratterizzerà nelle mie ambizioni l’azione di questo Governo”.