Pubblicato il 9 Febbraio 2021
Vaccini, lavoro, scuola. In tutto ciò, spicca l’Europa. Ecco i punti fermi del Governo che si sta per creare. Per quanto concerne le vaccinazioni, ai singoli stati compete la logistica: è necessario procedere alle vaccinazioni in ambito scolastico, sulla base degli arrivi europei. Ecco quanto trapelato, per quanto concerne le caratteristiche del nuovo Governo. A Montecitorio, Mario Draghi è andato via. Domani è previsto l’incontro con le parti sociali. Ha parlato per ultimo Vito Crimi (M5S), che ha annunciato: “Per noi erano salienti alcuni punti. In primis, la transizione ambientale ed energetica. Si pensa a un superministero, che coordini ambiente, infrastrutture e trasporti: l’ambiente è inteso come filtro, come è avvenuto nell’esperienza francese. Si tratta di accorpare, creare un unico ministero. Per quanto concerne il reddito di cittadinanza, è tempo di rafforzare le misure presenti e creare sussidi di vario tipo, per sostenere tutte le figure in difficoltà. Il tema del lavoro è vitale, con il blocco dei licenziamenti da riproporre. Per quanto concerne il Mes, non ci sono motivazioni, piani o ragioni di convenienza economica che lo rendano desiderabile, come abbiamo chiarito con Mario Draghi. Si tratta di procedere agli investimenti, per il rilancio: per quanto concerne il Recovery plan, non ci sarà nessuno stravolgimento. Si partirà da quello che c’è già. Ora faremo parlare i nostri iscritti, perché decidano: in questa direzione, oppure in un’altra”. Era presente alle consultazioni Beppe Grillo.
“Il Mes non è mai stato una condizione” aveva dichiarato Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva al Senato.
Matteo Salvini (Lega) aveva parlato poco prima. Il nodo più importante era quello relativo alla contrarietà all’Europa. Il leader leghista si è espresso in questo modo: “Impariamo dagli altri Paesi europei, per capire quali sono le politiche che funzionano in materia di immigrazione: in Spagna, in Germania. In Italia, si tratta di ridurre gradualmente l’imposizione fiscale. In materia di lavoro autonomo, inoltre, la legge quadro risale al 1985. E ancora: si tratta di riempire le cattedre scoperte, come ha detto Mario Draghi, in vista del rientro a scuola, a settembre. Gli universitari da tempo non seguono, ormai, una lezione faccia a faccia. Non abbiamo parlato di ministeri. Speriamo che nessuno si metta di traverso”. Nicola Zingaretti (Pd) si è espresso in questo modo: “Abbiamo apprezzato l’approccio culturale e strategico sul quale il professore sta lavorando. Crediamo che contenuti e chiarezza di visione che si stanno componendo siano sicuramente garanzia di serietà e stabilità. Spicca l’idea del lavoro come attenzione alla vita delle persone, rispetto al rischio concreto che di fronte a tanti licenziamenti le persone possano rimanete sole, cosa che non deve accadere. E’ necessario creare lavoro e mettere al centro il diritto delle persone, degli individui, rispetto a una stagione di crisi. Si dialoga in merito alla progressività fiscale. Importante l’impegno sul tema delle imprese, sulle quali investire per dare impulso al nostro sistema produttivo“. Applausi per Silvio Berlusconi (FI), infine giunto a Roma. Mario Draghi ha scandito: “Grazie per essere venuto”. Queste le parole del leader di partito: “Bisogna considerare la gravità del momento. Assisteremo alla nascita di un governo politico, caratterizzato tuttavia dalla presenza di tecnici: un governo di unità nazionale. A Draghi il consiglio di far prevalere la qualità, e insieme tenere conto delle indicazioni dei partiti. Su di lui non mi sono mai sbagliato, sono certo di non sbagliare neanche in questo caso”. Aveva sostenuto Draghi come presidente della Bce nel 2011 (era stato determinante, secondo le sue parole). Giorgia Meloni (Fd’I), ribadendo il no alla fiducia, non esclude di votare uno per uno i temi condivisibili per il suo partito.