Una bambina di 6 anni insieme ad un’amichetta, forse stanche delle lezioni, hanno ben pensato di uscire dalla scuola e di andare a trovare la nonna. Mano nella mano, le due piccole alunne hanno percorso le strade del trafficato viale Libia, a Roma, fino a raggiungere la casa della nonna di una delle due.
La donna è trasalita quando ha sentito per citofono la voce della nipotina e solo dopo ha capito che era “evasa” dalla scuola per andarla a trovare.
I fatti si sono svolti 22 settembre all’istituto comprensivo Montessori-Maria Clotilde Pini in via Santa Maria Goretti. Le due piccole alunne, iscritte alla prima elementare, senza alcun controllo hanno lasciato la scuola per andare a trovare la nonna. La piccola, interrogata sul perché della sua fuga, ha risposto candidamente: “Volevo andare a casa di nonna”.
L’anziana a quel punto ha avvisato la figlia di ciò che era successo e le due bimbe sono state riportate nuovamente a scuola. L’episodio ha però fatto scattare l’allarme: come è possibile che nessuno abbia fermato le due bambine? Inoltre, cosa altrettanto grave, solo quando la nonna ha riportato a scuola le due bambine i responsabili si sono accorti della loro assenza.
La dirigente Maria Beatrice Furlani ha rassicurato le famiglie con una nota spiegando che sarà avviata un’indagine interna “volta ad accertare le modalità dell’accaduto e l’esistenza di eventuali responsabilità individuali in capo ai dipendenti implicati”, aggiungendo che dopo aver individuato i responsabili “saranno prese tutte le misure idonee ad impedire il ripetersi di simili episodi”.
Le parole della dirigente però non hanno placato l’ira dei genitori, furiosi per quanto accaduto. “Scoprire quanto è accaduto è stato uno shock, fortunatamente le piccole stanno bene ma poteva esserci una tragedia” – ha raccontato a Repubblica il papà di uno dei bambini iscritti alla scuola.
Altrettanto scioccata e arrabbiata una mamma, che ha detto al Messaggero: “La sicurezza è un tema delicato, ancor di più quando si tratta di bambini così piccoli. Davvero non riesco a capire come sia potuto accadere che insegnanti, bidelli e impiegati scolastici non si siano accorti di quanto stava avvenendo”.
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