Nella giornata di ieri (30 Settembre), il GUP del Tribunale di Palermo, Giuliano Castiglia, ha condannato due palermitani per aver rivolto insulti e minacce sui social network al Capo dello Stato, Sergio Mattarella. Le condanne sono state di 1 anno di reclusione per Manilo Cassarà, che aveva scritto sui suoi profili social “hanno ucciso il fratello sbagliato“. Di 1 anno e 4 mesi di reclusione invece la pena per Davide Palotti, il quale aveva postato una foto del Presidente della Repubblica a testa in giù, paragonandolo a Benito Mussolini.
I fatti risalgono al Giugno del 2018, quando tra gli haters online si faceva largo l’idea che Mattarella potesse aver sovvertito il risultato delle elezioni politiche tenutesi a Marzo dello stesso anno. All’epoca furono 39 i profili Facebook finiti sotto inchiesta. I pm Marzia Sabella e il sostituto Gery Ferrara, ipotizzavano il reato di attentato alla libertà del presidente della Repubblica, punibile fino a 15 anni di carcere.
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