Un lutto nel mondo della ricerca scientifica a scopo terapeutico. Si è spento a Olmo, nel Comune di Arezzo, Walter De Benedetto, un uomo da anni al centro di una battaglia personale per la coltivazione di cannabis terapeutica in casa.
De Benedetto era malato di artrite reumatoide, una grave malattia neurodegenerativa, e per la coltivazione domestica era stato indagato e assolto circa un anno fa. Per la malattia dalla quale era affetto aveva considerato la coltivazione della cannabis l’unico modo per alleviare i dolori e i suoi appelli alle istituzioni sono stati davvero tanti, ma non sono mai stati ascoltati. L’annuncio della sua morte è stato dato nella pagina Facebook personale.
I messaggi riguardanti la personale battaglia di De Benedetto non sono mancati e un esempio ne è Marco Cappato, che ha fatto un riferimento ai suoi tentativi di liberalizzazione della cannabis a scopo terapeutico attraverso un post su Twitter nel quale ha scritto: “Si è battuto contro la violenza di uno Stato che l’ha processato per la cannabis. Ha vinto la battaglia ma non abbiamo fatto in tempo a vincere con lui per la legge. Andiamo avanti. Grazie Walter”. La Corte Costituzionale negò tutto dando parere contrario alla formulazione del quesito referendario. Cappato nel suo post ha parlato della vittoria di Di Benedetto contro la giustizia grazie alla sua assoluzione nel mese di aprile del 2021 dall’accusa di coltivazione di marijuana a casa. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Arezzo disse come Di Benedetto la producesse e la utilizzasse a scopo terapeutico per la sua malattia.
L’ultimo appello rivolto da De Benedetto alle istituzioni risale a qualche mese fa e fu diffuso dal Comitato Cannabis Legale con queste parole: “Caro presidente Fico, cara ministra Dadone, caro presidente Pierantoni mi permetto di farmi portavoce di chi aspetta da anni una legge che renda legale coltivarsi a casa 4 semplici piantine di cannabis, per chi come me ne ha bisogno per alleviare il dolore. Per chi è costretto ogni giorno a rivolgersi alle piazze di spaccio, in Parlamento la proposta c’è, i numeri per approvarla anche. Io come tanti altri ho sperato nel referendum Cannabis, ora tocca a voi ascoltarci, decidere e permettere all’Italia di fare un passo avanti. Noi continuiamo ad aspettare, ad aspettare voi”.
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