É di Stefano Barilli il cadavere decapitato ritrovato nel Po? Le parole di sgomento di Roberta Carassai

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Il mistero collegato alla scomparsa di Stefano Barilli, il giovane 23enne di Piacenza scomparso lo scorso 8 febbraio, potrebbe essere ad una svolta.

Ieri pomeriggio, sulle sponde del Po sul versante lombardo a Caselle Landi, un pescatore ha allertato il 112 dopo il ritrovamento di un cadavere misteriosamente decapitato.

Sono intervenuti i carabinieri della stazione di Codogno ed i vigili del fuoco di Lodi e Cremona per recuperare il corpo. Nelle tasche dei pantaloni sono stati trovati documenti che riconducono proprio a Stefano Barilli.

Inoltre nel giubbino sarebbe stato trovato anche un biglietto in cui il ragazzo annunciava la volontà di togliersi la vita: “É un suicidio, nessuno mi ha costretto a farlo”. Lunedì sarà effettuata l’autopsia per capire esattamente le cause della morte e verificare se il corpo è di Stefano.

Restano ancora tante le zone d’ombra sulle quali è doveroso fare luce. Perché il cadavere è decapitato? Cosa ha spino Stefano a suicidarsi? Si tratta realmente si suicidio? Domande alle quali è doveroso fornire risposte.

A questo punto l’attenzione si concentra su Alessandro Venturelli, 20enne di Sassuolo, di cui non si hanno più notizie dallo scorso dicembre. Inizialmente si pensava che le strade di Alessandro e Stefano si fossero intrecciate, anche se i due non si conoscevano.

Le due famiglie ritenevano che i due ragazzi fossero stati circuiti da una sorta di psico-setta. Ulteriori indagini hanno però evidenziato che tra i due non c’era alcun legame.

Accoglie la notizia con sgomento e tristezza Roberta Carassai, la mamma di Alessandro, che esprime la massima vicinanza a Natascia, mamma di Stefano, con questo post su Facebook: “Che tristezza!!!! Apprendere la notizia del ritrovamento di Stefano Barilli è l’ultima cosa che avrei voluto . Insieme a mamma Natascia abbiamo cercato i nostri figli….

Stefano e Alessandro, due ragazzi che per un certo periodo abbiamo creduto fossero insieme. La condivisione di questo dolore ci ha dato tanto forza, ci ha unito e insieme abbiamo sperato di poter riabbracciare i nostri ragazzi.

Oggi purtroppo per Natascia questa speranza si è spenta….le sono vicino e avrei voluto continuare a cercare insieme a lei i nostri figli. In questi mesi ho pensato molto a Stefano e parlando di lui con la sua mamma era come se lo conoscessi….Riposa in pace caro Stefano….”.

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Francesco Ferrara

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