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É morto Antonio Mancini, ex boss della banda della Magliana. Anzi no! La sua “non morte” diventa un giallo

Pubblicato il 3 Gennaio 2024

Ieri sera molte agenzie di stampa avevano battuto la notizia della morte di Antonio Mancini, 75enne ex boss della banda della Magliana che, dopo aver pagato il suo conto con la giustizia, si è dedicato alla scrittura diventando autore di diversi libri. Intrighi e misteri hanno sempre avvolto la banda della Magliana e infatti anche la morte, o meglio la non morte di uno dei suoi componenti più importanti, si è tinta di giallo.

La falsa notizia della morte di Antonio Mancini

Data la caratura del personaggio, molte agenzie avevano rilanciato la morte di Antonio Mancini scrivendo addirittura una sua biografia. Il giornalista Gianluca Zanella è stato il primo a smentire questa notizia tramite la pagina Facebook “Dark Side – Storia segreta d’Italia” con queste parole: “Dicono che Antonio Mancini sia morto. L’abbiamo appena sentito al telefono, è vivo e vi saluta tutti”.

Alle 23:30 l’Adnkronos ha riportato le parole di Mancini, riprese da una chat di conoscenti: “Dicono che sono morto a 85 anni. Pertanto c’ho altri dieci anni assicurati…”. In piena notte è stato risolto il giallo: l’Ansa, dopo aver rettificato la notizia delle ore 20:00, ha rivelato che in realtà un Mancini è morto, ma non era Antonio bensì Luciano.

Luciano Mancini, detto “er principe”, era stato legato anche lui alla banda della Magliana ed era stato considerato un investitore dei capitali che provenivano proprio dall’organizzazione criminale. Sulla morte dell’uomo si è espresso anche il figlio Massimiliano: “In queste ore nel dare conto della morte di mio padre, Luciano, c’è stato un errore di comunicazione, legato al fatto che il mio papà aveva lo stesso cognome del collaboratore di giustizia Antonio Mancini, anche lui componente della banda della Magliana, il quale invece è vivo”.

Chi è Antonio Mancini

Si è trattato sostanzialmente di un errore di comunicazione e la notizia aveva avuto un grande risalto poiché Antonio Mancini, detto “accattone”, è stato considerato uno dei fondatori della banda della Magliana insieme a Danilo Abbruciati, Franco Giuseppucci, Maurizio Abbatino ed Enrico De Pedis.

Nato in Abruzzo, Mancini è poi cresciuto nel quartiere romano di San Basilio. Lui scrisse la storia della banda della Magliana, nel vero senso della parola: dal 1994 divenne infatti collaboratore di giustizia e dalle sue dichiarazioni fu scritto il libro “Romanzo criminale”, che ha poi ispirato l’omonimo film e l’omonima serie tv.

La sua testimonianza ha aiutato a ricostruire alcuni fatti di cronaca nera degli ultimi 30 anni rimasti a lungo irrisolti, rivelando gli intrecci torbidi tra la politica e la malavita. Oggi è autore di diversi libri e si è dedicato al sociale e alla scrittura.