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Padre Sorge con Papa Francesco, dal suo profilo Twitter.

È morto il gesuita e politologo Padre Sorge

Pubblicato il 2 Novembre 2020

La morte a Milano del gesuita, politologo e teologo Bartolomeo Sorge, classe 1929, significa ripercorrere la stagione della Primavera di Palermo e delle speranze di una nuova politica in Italia post caduta del muro e stragi. Erano gli anni Novanta e figure come Leoluca Orlando, come sindaco, e del gesuita Sorge incarnavano da Palermo le istanze di cambiamento. La direzione dell’Istituto di formazione politica “Pedro Arrupe”, il movimento “Città per l’uomo”, la direzione delle riviste “La civiltà cattolica”, “Popoli” e “Aggiornamenti sociali”: un impegno culturale che lo ha visto sempre affrontare il presente, dall’oppressione mafiosa e alla crisi dei partiti al tema dei migranti, fino agli ultimi Tweet. Sempre come faro culturale, Sorge ha avuto la tradizione del cattolicesimo democratico.

Padre Sorge dal suo profilo Twitter

Per il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, «la morte di padre Bartolomeo Sorge lascia un vuoto nella società italiana, in cui si è impegnato con tutta la sua grande cultura e passione fino agli ultimi giorni. Non ha esitato a schierarsi in prima fila per combattere le diseguaglianze, le ingiustizie, la mafia e lascia ai giovani una ricca eredità di pensiero, di valori, di esperienze. Mi unisco al cordoglio dei suoi confratelli e dei tanti che lo hanno incontrato nella vita, apprezzandone con riconoscenza insegnamenti e testimonianza».

«Con padre Bartolomeo Sorge scompare un teologo e un intellettuale raffinato che ha profuso in Sicilia grande impegno per diffondere nel tessuto sociale isolano la cultura della legalità, divenendo punto di riferimento per le classi dirigenti, non solo politiche. A nome personale e dell’intero governo della Regione le più sentite condoglianze”, ha dichiarato a sua volta il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.

Non poteva mancare il ricordo di Leoluca Orlando, sindaco di Palermo: «Padre Sorge ha avuto un importante ruolo nel più ampio impegno dei Gesuiti nella storia di cambiamento della città e della politica nazionale. Un impegno che ha trovato a Palermo momenti di anticipazione e di sperimentazione di rinnovamento etico, culturale e politico sin dai primi anni ’80 e nel cui contesto trovarono spazio e voce istanze e modelli diversi. Fra questi, alcuni legati alle forme-partito ancorate ad un approccio ideologico e altri, che con le esperienze della Primavera, trovarono il proprio punto di partenza e sono proseguite negli anni, improntati al rinnovamento delle forme della politica e della partecipazione, non più legati alle ideologie quanto ad una visione di sviluppo delle comunità nel più ampio contesto globale”, conclude Orlando.