Pubblicato il 11 Aprile 2024
Per anni ha occupato le prime pagine dello sport, poi della cronaca nera. Oggi balza nuovamente agli onori della cronaca ma per un motivo molto triste: è morto OJ Simpson all’età di 76 anni dopo una lunga battaglia contro il cancro.
Da giovane era stato un campione di football americano, per poi ritagliarsi una seconda vita come attore. Poi iniziarono i problemi giudiziari: prima fu accusato di duplice omicidio, poi condannato per rapina a mano armata e sequestro di persona.
La notizia della morte è stata data dai familiari su X con questa nota: “Il 10 aprile, nostro padre, Orenthal James Simpson, ha ceduto alla sua battaglia contro il cancro. Era circondato dai suoi figli e nipoti. Durante questo periodo di transizione, la sua famiglia vi chiede di rispettare i loro desideri di privacy e tranquillità”.
La vita turbolenta e sempre a tutto gas di OJ Simpson
Nato il 9 luglio 1947 a San Francisco, Simpson si impose come uno dei più forti running back della storia del football americano, militando per diversi anni nei Buffalo Bills per poi concludere la sua carriera nei San Francisco 49ers. Dopo aver appeso il casco e le scarpette al chiodo, Simpson si lanciò nel mondo del cinema e passò alla storia per il ruolo dello sfortunatissimo agente Nordberg nella saga di “Una pallottola spuntata” con Leslie Nielsen.
Poi la sua carriera subì una brusca interruzione dopo la pesantissima accusa di doppio omicidio: sua moglie Nicole Brown e l’amico Ronald Goldman furono trovati morti e lui era tra i principali sospettati. Dopo un lungo processo che attirò l’attenzione dei media di tutto il mondo, fu prosciolto da ogni accusa.
I guai però non erano finiti lì per OJ Simpson, che nel 2008 fu condannato a 33 anni di carcere per rapina a mano armata e sequestro di persona. Fu liberato il 1° ottobre 2017 e attualmente si trovava in libertà vigilata.