Pubblicato il 20 Gennaio 2022
Da oggi giovedì 20 gennaio per entrare dal parrucchiere servirà il green pass obbligatoriamente. Per i vaccinati basterà mostrare il QrCode, per gli altri servirà farsi un tampone a pagamento antigenico valido 48 ore (il molecolare costa di più, ma vale 72 ore).
Parrucchieri, barbieri e centri estetici, dal 20 gennaio, oltre a svolgere il loro mestiere si trasformeranno anche in controllori di green pass base obbligatorio.
E poi dall’1 febbraio arriverà il green pass obbligatorio anche per entrare dal tabaccaio, oppure i non vaccinati che non vogliono fare il vaccino per le conseguenze nocive dello stesso, dovranno rinunciare al nocivo fumo che fa venire i tumori. L’alternativa è mandarci un vaccinato a comprare i tabacchi.
Green pass base dall’1 febbraio per tutti, o quasi
Dal 1° febbraio la certificazione verde, base (tampone) o rinforzata (vaccino o guarigione), sarà necessaria anche per entrare in banca, recarsi alla posta o in un altro ufficio pubblico e per fare shopping o acquisti in quasi tutti gli esercizi commerciali. Unica eccezione dovrebbe essere una lista di attività ritenute essenziali come gli alimentari, i supermercati, i mercati rionali, le farmacie, le parafarmacie, gli ottici, i benzinai, i chioschi dei giornali.
Controlli, multe e sanzioni
Ai fini della verifica del Green pass non è necessario richiedere il documento d’identità. Per i clienti privi di certificazione è prevista una sanzione da 400 a 1000 euro; stessa sanzione per il titolare che non abbia effettuato il controllo o che abbia comunque consentito l’ingresso ai clienti sprovvisti della certificazione verde base. Inoltre, per il lavoratore sprovvisto di green pass è prevista l’assenza ingiustificata, senza diritto allo stipendio, fino alla presentazione del green pass stesso.
Per le imprese con meno di 15 dipendenti, dopo il quinto giorno di assenza ingiustificata, il datore di lavoro può sospendere il lavoratore per la durata corrispondente a quella del contratto di lavoro stipulato per la sostituzione, comunque per un periodo non superiore a 10 giorni lavorativi, rinnovabili fino al 31 marzo 2022, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del posto di lavoro per il lavoratore sospeso.
Nel caso in cui il lavoratore acceda al luogo di lavoro senza certificazione, il datore di lavoro deve effettuare una segnalazione alla Prefettura ai fini dell’applicazione della sanzione amministrativa che va da 600 a 1.500 euro.
L’obbligo del green pass non riguarda i bambini sotto i 12 anni e i soggetti esenti per motivi di salute dalla vaccinazione sulla base di idonea certificazione medica