Lo scorso 8 dicembre la Corte dei Conti ha notificato una richiesta di pagamento all’ex sindaco di Sezze, Andrea Campoli, per un danno di oltre mezzo milione di euro. Questo episodio riguardava il secondo stralcio dei lavori sull’ex Anfiteatro, un progetto avviato da amministrazioni precedenti, e per il quale Campoli aveva cercato di limitare i danni già commessi.
Come riporta il collega Mattei sul sito di notizie locali lanotiziacondivisa.it, dopo il ricorso presentato dall’ex sindaco e da alcuni membri di quella sua giunta, la Corte dei Conti ha ricalcolato le responsabilità di chi era coinvolto nelle delibere. La citazione in giudizio, basata sulle memorie difensive presentate, ha riconosciuto contributi differenti a ciascuno dei presunti responsabili, tra cui l’ex sindaco Zarra Lidano, membri della sua giunta e altri amministratori.
Il danno totale all’erario, pari a circa 1,69 milioni di euro, sarà quindi ripartito. Tra di loro l’ex sindaco Zarra Lidano e l’ex assessore Felice Agostini che, deceduti, non sono stati inclusi. Per gli altri, la Corte ha stabilito responsabilità diverse, con addebiti che variano dal 14% per Pietro Bernabei al 2% per i dirigenti tecnici Vittorio Carlesimo e Mauro Vona.
Insomma il danno all’Erario cagionato – pari, per la precisione, a complessivi euro 1.692.765,92 –, secondo la citazione in giudizio fatta dal Procuratore della Corte dei Conti, va ripartito in maniera diversa da quanto fatto in precedenza.
Escludendo, per tanto, la parte addebitabile ai deceduti, la Corte dei Conti scrive che il danno erariale “è addebitabile nei seguenti termini (cfr restante 72%), salvo la diversa determinazione ritenuta dal Collegio secondo giustizia:
La decisione della Corte dei Conti arriva dopo una lunga disputa sulle responsabilità legate all’approvazione e gestione del progetto dell’Anfiteatro, un’opera controversa fin dalle sue prime fasi. Ovviamente il procedimento, la cui prima udienza si dovrebbe tenere nel prossimo mese di marzo, non è ancora iniziato e, magari, come già successo, la posizione delle persone coinvolte potrebbe cambiare ancora, alleggerendosi o aggravandosi magari. Le notizie riportate sono contenute in un documento pubblico e giova ricordare che nessuna delle persone citate in questo articolo è da ritenersi colpevole di una qualsiasi delle accuse mosse fino ad un grado di giudizio definitivo.
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